Per Indi Gregory vale il grido di Giovanni Paolo II: Non uccidere! Convertitevi!
Ho stampata in mente la figura di un uomo vestito di bianco, che parla da un palco nel microfono col pugno che picchia l’aria e la forza di chi ha sete di giustizia.
E grida, ma forte, stringendo il bastone, e sopra al bastone c’è un Cristo in Croce, e in nome di quel Cristo che la sa lunga sulla vita e sulla morte quell’uomo indica il cielo e dice, agli assassini di ieri e a quelli di sempre:
“Questi che portano sulle loro coscienze tante vittime umane, devono capire, devono capire che non ci si permette di uccidere innocenti! Dio ha detto una volta: “Non uccidere”: non può un uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”
Caro Papa Giovanni Paolo, san Giovanni Paolo II. Giovanni Paolo, così, come ti chiamavamo noi giovani per farti voltare.
Che esattamente trent’anni fa buttavi fuori il cuore gridando alla folla, nel tentativo di convertire gli inconvertibili, di correggere l’insanabile, di far sentire tutta l’indignazione disperata di un Dio che è per la vita.
Qui si continua a lottare contro i mulini a vento. E il vento mette tempesta.
Vedi tu se ci puoi mettere un miracolo. Se puoi lanciare giù un grido, far sentire la tua voce tuonare da qualche parte su questa terra moribonda.
Sempre se il buon Dio non s’è stancato di ascoltare la quintalata di bestialità di tutta sta gente che si spertica in difesa della morte. Mah.