cultura

“Il simbolismo oltre il simbolismo” tra Maeterlink e Debussy

Alessandro Nardin: ‘Pelleas et Maelisande’ tra Maeterlinck e Debussy. Il Simbolo oltre il simbolismo (Ediz. Irfan, 2020) € 18,00

È questa la quinta monografia della collana ‘Melodramma e Filosofia Perenne’, curata da Eduardo Ciampi per le edizioni Irfan, che come motto rappresentativo pone alcuni significativi versi del poeta, nonché librettista melodrammatico, Metastasio (Arie XXVI): Dovunque il guardo giro, / immenso Dio ti vedo, / nell’opre tue t’ammiro, / ti riconosco in me.

Il Pelleas et Maelisande è indubbiamente una composizione di nicchia, e non rientra quindi in quel gruppo di melodrammi più rappresentati nel mondo, tuttavia nasconde una forza misteriosa che il presente saggio tenta di mettere in piena evidenza, a nostro parere con successo. I personaggi dell’opera vengono analizzati con cura, nella loro specifica valenza simbolica, tuttavia, senza mai perdere di vista la stringente caratteristica sintetica dello studio in questione.

L’attività melodrammatica di Claude Debussy appare in un certo qual modo marginale, rispetto alla sua produzione pianistica e sinfonica. Tuttavia, la pubblicazione del presente studio potrebbe far cambiare idea a molti su quello che è stato il ruolo di questo grande compositore francese nella storia dell’opera lirica.

Il dramma di Maeterlinck, eternato dalla musica di Debussy, è considerato il capolavoro del simbolismo teatrale. D’altra parte, sia Debussy che Maeterlinck erano molto di più di autori simbolisti. Avvalendosi di una metodologia di lettura anagogica, Nardin cerca di giungere al cuore del Simbolo racchiuso nel testo, trascendendo i limiti di una critica puramente letteraria o musicologica, giungendo a restituire a entrambi i protagonisti la loro dimensione evidentemente iniziatica e proiettando il lettore al cospetto di quel mondo archetipale di cui l’opera e il dramma sono una intuitiva e immaginifica espressione.

 ‘Il Simbolo oltre il simbolismo’, recita il sottotitolo di questo esteso saggio: la musica di Debussy non va confusa con il movimento artistico-letterario simbolista, ma tende altresì a cogliere – avvalendosi del simbolo sonoro – l’idea archetipica sottesa, sino a riuscire ad intuire quell’Unità che si manifesta nella molteplicità del mondo.

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *