solo cose bellesport

Tara e Hunter, un amore olimpico oltre le barriere

Di tutte le incredibili storie d’amore olimpiche a cui abbiamo assistito, quella tra gli statunitensi Tara Davis e suo marito Hunter Woodhall, due delle più grandi star dell’atletica leggera odierne, è sicuramente una delle più belle, genuine ed ispiratrici. Una storia iniziata quando avevano 17 e si sono conosciuti a un incontro di atletica in Idaho, nel 2017 durante il loro ultimo anno di liceo.

“L’ho visto e ho pensato che fosse molto carino. Stava correndo i 400 metri, e sono andata in pista, gli ho dato un abbraccio e gli ho detto, ‘Non so perché devo fare questo, ma devo abbracciarti'”, così Tara ricorda quel momento.

“Avevo appena corso i 400, quindi non ero molto sicuro di dove mi trovassi in quel momento, ma sapevo chi era Tara e sapevo che la ragazza era diversa, c’era qualcosa di speciale in lei. Siamo rimasti in contatto per così tanto tempo, eravamo amici, e poi prima di andare al college mi ha dato una possibilità. Abbiamo iniziato a frequentarci e il resto è storia”, ha detto Hunter.

Quando è nato, ad Hunter Woodhall è stata diagnosticata l’emimelia fibulare (una malformazione congenita rara degli arti che causa l’accorciamento o la completa mancanza dell’osso del perone nella gamba) e a 11 mesi ha subito l’amputazione delle gambe. Ma Hunter, grazie alle protesi ha potuto allenarsi e correre ed ha fatto il suo debutto paralimpico a Rio 2016, vincendo una medaglia d’argento nei 200 m T44 maschili e un bronzo nei 400 m.

Sia Hunter che Tara, che gareggia invece nel salto in lungo, hanno partecipato a Tokyo, circa un anno prima di sposarsi, con Hunter che ha vinto il bronzo paralimpico nei 400m T62. Anche se spesso si allenano in modi diversi per i loro diversi eventi atletici, Hunter e Tara si allenano insieme ogni giorno, guardandosi e filmando i rispettivi allenamenti e supportandosi a vicenda come compagni di squadra e partner.

Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 hanno invece vinto entrambi vinto la loro prima medaglia d’oro allo Stade de France, creando un momento speciale per lo sport mondiale per il modo con cui si seguono e si sostengono a vicenda. L’8 agosto, dopo aver vinto l’oro nel salto in lungo femminile, Tara ha corso verso il marito sugli spalti per abbracciarlo e baciarlo. E quando Hunter ha vinto la gara maschile dei 400 metri T62 il 6 settembre, ha fatto stesso, ripetendo quel bellissimo momento con la moglie.

La “manifestazione” ha avuto un ruolo importante nella vita della coppia. Prima dei Giochi di Parigi, Tara ha scritto nel suo diario che le sarebbe piaciuto vincere una medaglia d’oro olimpica. Ispirato dalla moglie, Hunter ha fatto lo stesso.

“Crediamo fortemente nel potere della manifestazione. Penso che sia molto più probabile che tu possa raggiungere il tuo obiettivo se sai esattamente qual è. E penso che scriverlo, vederlo e visualizzarlo sia un modo per dire davvero a te stesso cosa vuoi fare. Inoltre, credi in te stesso ed immagini che puoi farcela”.

Ora che le gare della coppia si sono concluse ai Giochi 2024, hanno in programma di allenarsi duramente per le prossime Olimpiadi, previste per il 2028 a Los Angeles. Come sempre, ovviamente insieme.

“Amiamo questo sport e condividiamo entrambi una passione così grande per esso che non sembra proprio un lavoro. È più come se ci stessimo semplicemente godendo quello che stiamo facendo”.

Un amore oltre le barriere, un amore che rappresenta una delle più belle immagini dei Giochi Olimpici e Paralimpici 2024.

#sebastianoalicata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *