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Mosè e il senso del limite: la grandezza di chi lascia un seguito

Mosè, il più grande profeta di Israele, colui che ha parlato faccia a faccia con Dio, ha guidato il popolo nel deserto per quarant’anni e ha ricevuto la Legge, muore sulla soglia della Terra Promessa, senza poterla varcare. Un destino che lascia riflettere: perché Dio non gli ha concesso di entrare? Perché, dopo tanto servizio, non ha avuto il premio finale? Eppure, Mosè non si ribella, non impreca, non cerca di forzare la mano di Dio. Accetta.

Il senso del limite emerge con forza nella sua vicenda. Oggi viviamo in un’epoca che rifiuta i limiti. Ci viene detto che possiamo e dobbiamo realizzare tutto, che il nostro potenziale non ha confini, che abbiamo diritto a tutto. Ma la storia di Mosè ci insegna che anche i più grandi devono saper riconoscere un confine, un momento in cui fermarsi. E non per debolezza, ma per obbedienza. Mosè non entra nella Terra Promessa, ma il suo compito era un altro: guidare, formare, condurre il popolo fino alla soglia. La missione non era arrivare, ma preparare altri ad arrivare.

Qui emerge un secondo punto fondamentale: il mistero del progetto di Dio. Mosè ha dato tutto, eppure non vede il compimento della sua opera. Quante volte nella vita ci troviamo di fronte a sogni che sembrano svanire, a sacrifici che non vediamo ripagati, a lavori che altri portano a termine al nostro posto. E ci chiediamo: perché? La storia di Mosè ci dice che i piani di Dio non coincidono con i nostri, che il valore della nostra opera non sta nel vederne il risultato, ma nell’aver obbedito alla chiamata.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di questa lezione. In un mondo che esalta il successo personale, la riuscita a tutti i costi, la figura di Mosè ci ricorda che la vera grandezza sta nell’accettare il proprio limite e fidarsi di Dio, anche quando il cammino si interrompe prima di vedere la meta. Mosè non è entrato nella Terra Promessa, ma è entrato nella Storia e nella memoria di Dio. E questo, forse, vale molto di più.

Come diceva il mio professore di Filosofia, don Gian Emilio Gottifredi: le grandi persone non sono quelle che fanno grandi cose ma quelle che lasciano il seguito.

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