Credere nei sogni: Novak Djokovic coi bambini di Belgrado
Nessun media mainstream ne ha parlato e allora ve lo racconto io: lo scorso 14 maggio Novak Djokovic è tornato simbolicamente alle sue origini, partecipando a Belgrado all’inaugurazione di un nuovo campo da tennis multifunzionale nel quartiere di Novi Beograd, proprio nel luogo dove da bambino colpiva le prime palline.
Un evento emozionante, promosso dalla Novak Djokovic Foundation in collaborazione con Lacoste, per regalare ai giovani una possibilità concreta di sognare.
Il nuovo impianto, moderno e accessibile, è stato pensato per offrire uno spazio sicuro e stimolante a bambini e ragazzi, nel segno di uno sport che per Djokovic è stato salvezza, disciplina, libertà e realizzazione. Alla cerimonia erano presenti giovani atleti, famiglie e cittadini: un momento di festa, ma anche di profonda ispirazione.
“Vogliamo che i bambini abbiano l’opportunità di credere nei propri sogni, come è successo a me”, ha dichiarato Djokovic, sottolineando l’importanza di creare infrastrutture dove si coltiva il talento, ma soprattutto la fiducia in sé stessi.
Dal 2007, la sua fondazione lavora per migliorare l’educazione e le condizioni di vita dei bambini in Serbia. Questo progetto si inserisce pienamente nella missione di ispirare le nuove generazioni a credere in se stesse.
Djokovic era lì, tra i bambini, a parlare di futuro, talento e opportunità. Ed anche assente agli Internazionali di Italia, continua a stupire in altri modi.
Un gesto concreto, silenzioso, che non ha fatto notizia.
Eppure racconta molto di più di mille titoli: restituire qualcosa al luogo da cui sei partito è il più grande atto d’amore.
