La Pace non può attendere
Ma ora basta. Guardare questa partita a risiko infinita sulla pelle della gente che non c’entra niente.
Basta.
Non si può avere il pane sulla tavola, il tetto sulla testa, e sentirsi dei privilegiati salvati senza merito, che a qualche centinaio di chilometri da casa è l’inferno in terra.
Ma ora basta, sul serio.
Dover spiegare ai bambini le immagini della morte, e l’odio che non ha senso.
Pace, per la miseria. Pace.
Su questa terra il buon Dio, generoso oltre che sapiente, ci ha dato una quantità di risorse che basterebbero per campare tutti senza morire di stenti, noi e quelli che vengono dopo di noi. E invece, il 60%del cibo prodotto a livello mondiale finisce al macero. E c’è gente che ha fame. E c’è il potere che fa gola.
E l’abbaglio delle ricchezze da accumulare, chissà per dove poi, che si finisce tutti nella tomba.
E la superbia che non fa arretrare, mai, né dire scusate abbiamo sbagliato, ci fermiamo qui.
E ci sono occhi bambini che assorbono la fame la distruzione la morte, e se da grandi non urleranno vendetta sarà solo per grazia.
Ma il ciclo si ripete, e ancora.
Non ci illudiamo però eh, che il male stia solo a casa degli altri. Che i figli nostri sono immuni dall’odio. Ci siamo noi che urliamo contro i figli degli altri padri, alla partita di calcetto. Noi che mentre guidiamo malediciamo il tizio al semaforo, e i bambini zitti seduti dietro. Che sparliamo senza timore, e seminiamo cattiverie, giudizi, rancori.
Allora seminiamolo pure noi sto bene.
Con parole gentili alla vicina di casa affannata, e una teglia di lasagna allo zio che sta solo, e una visita al fratello che sta in ospedale anche se non ci parliamo più da anni.
Parlando degli altri per parlare bene, soprattutto quando i bimbi sono all’ascolto.
Facciamola pure noi, sta benedetta pace.
Arginiamolo pure noi, il male.
E che il buon Dio abbia pietà di questa terra che non sa stare al mondo.
