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Il coraggio del mare aperto

Ci vuole più coraggio a lasciare la gabbia che a restarci dentro.

A volte la vita ci mette davanti a una scelta silenziosa: restare dove tutto è prevedibile, oppure nuotare nel mare aperto, dove non sai cosa troverai.

La boccia è piccola, ma familiare.

Protegge, rassicura, tiene lontani i pericoli.

Ma tiene lontano anche tutto il resto: la scoperta, il cambiamento, l’imprevisto, la verità.

Poi c’è chi esce.

Chi sceglie il mare aperto.

Chi sa che là fuori non c’è nessuna garanzia, solo onde, tempeste, abissi.

Ma anche orizzonti nuovi, profondità autentiche, correnti che ti cambiano.

E il brivido meraviglioso di affrontare la vita per ciò che è: incerta, dura, bellissima.

Quel pesce fuori non è un pazzo.

È uno che ha deciso di vivere con tutto se stesso.

Che ha preferito l’insicurezza al torpore.

Il coraggio alla comfort zone.

L’anima all’apparenza.

Perché il mare aperto è come la vita vera:

non ti protegge, ma ti insegna.

Non ti consola, ma ti tempra.

Non ti fa sentire al sicuro, ma ti fa sentire vivo.

E anche se pochi capiranno, non importa.

Chi ha scelto di uscire sa bene che la libertà ha un prezzo.

Ma ne vale sempre la pena.

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