Le nozze nascoste della vite
Un romantico ama le rose, una sposa le peonie, un olandese i tulipani ma chi come noi è nel comparto agricolo ama altri tipi di fiori come i carciofi, quelli di zucca ma soprattutto i viticoltori amano quelli della vite.
In questa fase delicatissima della vite, i grappoli iniziano a schiudersi lentamente, fiore dopo fiore. La fioritura della vite non avviene tutta insieme: parte dalla zona centrale del grappolo, per poi estendersi verso base e punta. In condizioni ideali – sole e temperature miti – questo processo dura circa 7–10 giorni. Ma basta un po’ di pioggia o troppo freddo per rallentarlo o comprometterne l’esito. Per questo, in vigna si lavora con grande cura, proteggendo i grappoli in modo sostenibile: da questi piccoli fiori nascerà la prossima annata.
Il fiore della vite è un’infiorescenza detta “a racemolo”, o grappolo composto, inserita sul nodo in posizione opposta alla foglia. Deriva da abbozzi fiorali che si sviluppano l’estate precedente alla fioritura della vite e ogni infiorescenza porta da 100 a 2.000 fiori a seconda della varietà coltivata. I fiori sono essenzialmente ermafroditi formati da calice, corolla, androceo con 5 stami che portano il polline, gineceo o pistillo con l’ovario che contiene solitamente i 4 ovuli che verranno fecondati dai granuli pollinici. Alla base dell’ovario si trovano anche delle ghiandole odorifere responsabili dell’intenso e delicatissimo profumo della vite in fiore molto invitante anche per le api.

I primi grappolini fiorali compaiono al germogliamento e la antesi, o fioritura, avviene tra fine maggio e inizio giugno a seconda della varietà e della zona. Il meccanismo nella vite è molto particolare poiché il fiore, ermafrodita, è racchiuso dalla corolla posta alla base dei petali, detta “caliptra”, e durante la fioritura la caliptra viene spinta via dagli stami che si ergono (scaliptratura). Nella vite avviene spesso anche la cleistogamia (nozze nascoste), un fenomeno per cui la fecondazione avviene nel fiore ancora chiuso dalla caliptra. Tale meccanismo non riesce però a garantire da solo la totale fecondazione dei fiori che avviene normalmente con la scaliptratura e tra diversi fiori ermafroditi (eterogamia). La fioritura inizia sempre dai fiori centrali, poi coinvolge la base, poi le ali e, infine, la punta. La durata della fioritura varia normalmente dai 5 ai 10 giorni.

L’impollinazione avviene principalmente grazie al vento (impollinazione detta anemofila). Durante la fioritura possono avvenire diversi fenomeni tra cui la colatura, una caduta superiore al normale di fiori non ancora fecondati. Le cause possono essere diverse: in parte genetiche legate alla varietà, in parte fisiologiche, legate a eventuali carenze o eccessi nutrizionali, come per esempio tutto ciò che esalta la componente di vigoria della vite, e in parte legate a patologie come virosi o giallumi o dovute ad un clima freddo e piovoso. Fenomeno diverso è l’acinellatura con formazione di piccoli acini che non riusciranno a completare lo sviluppo: in questo caso il polline ha indotto lo sviluppo del frutticino ma non ha completato la fecondazione.
Dopo la fioritura, con l’avvenuta fecondazione degli ovuli, si ha l’allegagione con la formazione del frutticino che ingrosserà dando origine alla bacca e quindi al grappolo che può essere più o meno compatto, spargolo e di forma cilindrica, conica, alata o meno, caratteristica legata alla varietà di vite coltivata. All’interno dell’acino troviamo generalmente 4 vinaccioli.
