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La speranza è uno sguardo fatato

Questione di sguardi.

Tu vedi un misero seme marcito; io una gemma che sboccia, che nasce alla vita. Vedo sacchi di grano e un mulino, una madia e il lievito in una vecchia cucina. La legna che brucia, il cane che abbaia. Stasera per tutti ci sarà da mangiare.

Questione di sguardi.

Se il chicco non muore la spiga non nasce. La speranza s’ intrufola dove l’occhio non giunge. Trattala bene. Fattela amica. Invitala a cena. Falla parlare. Viene per dare non per rubare.

Questione di sguardi.

Tu vedi un barcone che porta problemi, un carico di umana carne straniera, gente affamata che ruba lavoro. Io vedo fratelli impauriti che non sanno parlare, che tendono le mani per non annegare. Vedo badanti amorevoli accanto ai malati, fronti riverse sui nostri solchi assolati. Vedo lo spasimo ma anche sorrisi. Persone che chiedono di essere amate. Speranza è il nome dello sguardo fatato. Porgile ascolto. Donale il cuore. Abbi coraggio, non essere vile. Indossa le ali e inizia a volare.

Questione di sguardi.

Tu vedi una bara con dentro un bambino. Gente che piange, fiori e lumini. La morte che ha vinto ti sfida sorniona. Ride beffarda alle antiche illusioni. Io vedo quel bimbo risorto, coccolato da Dio. E gli angeli e i santi insieme a Maria. Il bimbo, felice, improvvisa una danza. Cristo Gesù è la nostra Speranza.

Padre Maurizio Patriciello

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