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Cattolici, abbiamo già l’enciclica “Laudato Sì”, non rincorriamo solo dietro a Greta

Ho voluto mettere un titolo appositamente provocante e forte a questo mio articolo sul tema ambiente perché un po’ tutto questo parlare, pro o contro Greta Thunberg, comincia a darmi dispiacere. Perché?

Non voglio parlare dei punti oscuri della vicenda (foss’anche solo per il fatto che essendo appunto oscuri neanche io li conosco) ma voglio cercare di prendere, come sempre, il positivo dal tutto e quindi, nel ringraziare Greta per il movimento culturale planetario sollevato, provo a fare qualche piccola puntualizzazione.

La prima che mi sento di scrivere è che salvare il pianeta vuol dire salvare l’uomo, la donna, l’umanità: una ecologia umana, appunto. Cioè l’obiettivo nostro deve essere rispettare il pianeta per poter continuare a viverci, non per lasciarlo a se stesso.

Collegata a questa c’è la seconda riflessione che proprio parte dal tema ecologia umana e che mi riporta quindi alla bellissima enciclica di Papa Francesco che ha come titolo “Laudato SI” e della quale trovate un bel riassunto a questo indirizzo.

In quell’Enciclica c’è tutto e, a mio modesto parere, molto di più di quello che con indubbia efficacia riesce a trasmettere Greta. La Laudato Si “è un’Enciclica sull’ecologia integrale in cui la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore risultano inseparabili “

Papa Francesco, ovviamente ispirandosi a San Francesco ma di conseguenza pure ai suoi predecessori e quindi a tutta la dottrina sociale della Chiesa, non ha “paura” e non ha problemi quindi a parlare di: tutela del diritto all’acqua, dell’ambiente come dono di Dio e quindi di una eredità comune da non distruggere, del rischio dell’onnipotenza della tecnocrazia, della difesa della natura che è incompatibile contro la giustificazione dell’aborto, dell’accettazione del proprio corpo come dono di Dio e della delusione verso tutti gli inutili vertici mondiali sull’ambiente che hanno in toto deluso le aspettative. Sul finire Papa Francesco invita a rispettare l’ambiente vivendo sobriamente e a considerare l’Eucaristia come quel Sacramento in grado di unire cielo e terra.

Di quella Enciclica però ben ricordo il Capitolo 3 e questo passaggio che forse segna la netta distinzione tra il nostro millenario insegnamento e l’attuale “global strike for climate”

Difesa della natura incompatibile con la giustificazione dell’aborto. Ne deriva una logica “usa e getta” che giustifica ogni tipo di scarto, che porta a sfruttare i bambini, ad abbandonare gli anziani, a ridurre altri in schiavitù, a sopravvalutare la capacità del mercato di autoregolarsi, a praticare la tratta di esseri umani ed il commercio di “diamanti insanguinati”. È la stessa logica di molte mafie, dei trafficanti di organi, del narcotraffico e dello scarto dei nascituri perché non corrispondono ai progetti dei genitori. Di fronte a tutto questo, occorre una “coraggiosa rivoluzione culturale” che mantenga in primo piano il valore delle relazioni tra le persone e la tutela di ogni vita umana, perché la difesa della natura “non è compatibile con la giustificazione dell’aborto”.

Invito quindi Greta, e tutti i giovani, a leggere, studiare, anche questa Enciclica: i punti in comune potrebbero aumentare e sicuramente si andrebbe tutti in piazza in difesa dell’umanità.

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