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“Non avrei vinto il Golden Globe se non avessi abortito”: la bugia planetaria riceve l’ambita statuetta

“Non avrei vinto il Golden Globe se non avessi abortito, quindi sono grata del diritto di decidere, quando al tuo corpo succedono delle cose che non scegli” – ha detto Michelle Williams ritirando la sua statuetta, che manco valesse un miliardo di miliardi potrà mai ripagare l’uccisione di tuo figlio.
E così, da soluzione a casi estremi l’aborto è diventato un tana libera tutti: ammazzo mio figlio perché “adesso non è il momento”. E’ la strategia dei radicali, apri una breccia, fai passare una punta, e spalanchi la voragine (vedi eutanasia). Quante donne ci sono cadute dentro senza capire.
In America la legge sull’aborto ha vinto grazie a una bugia, uno stupro inventato, la famosa sentenza Roe Wade. Ormai è storia, la donna ha confessato, non c’era stato nessuno stupro. Anche in Italia la 194 era nata come una legge – pessima e sbagliatissima – per intervenire in casi di pericolo serio per la vita della donna. Invece dappertutto ormai nel mondo l’aborto – 42 milioni di morti solo nel 2019 – è usato quasi sempre così, l’atroce terribile male peggiore di tutti, la mamma che ammazza il suo bambino, ridotto a ordinaria amministrazione. Ma poi per le donne arriva un dolore… al telefono SOS Vita (800813000) telefonano anche ottantenni che ancora non si sono perdonate…

Costanza Miriano

Leggi l’intero articolo di Paola Belletti

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