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Giusto chiudere le scuole per proteggere i più piccoli perchè sono un luogo ricco di coccole e abbracci

Le scuole non sono come gli uffici.
Le scuole non sono teatri, cinema, supermercati.
Le scuole sono luogo di aggregazione e di scambio non solo culturale ma anche FISICO.
I bambini CHIEDONO, hanno BISOGNO, VOGLIONO essere abbracciati ed abbracciare, essere baciati e baciare.
I bambini chiedono il CONTATTO.
È nella loro natura,rientra nelle loro esigenze naturali.
Ogni maestra SA che NON PUÒ negare loro questo, e – credetemi- l’esigenza è spesso reciproca.
La fisicità è un modo per abbattere muri con il bambino.
È un esserci a tutto tondo.
È accoglienza, protezione, affetto.
È dire: ‘io ci sono, sono qui, siamo qui INSIEME’.
Per cui, SE il coronavirus ci ha gettato REALMENTE in un’emergenza, la chiusura delle scuole non può MAI essere equiparata alla chiusura di cinema, teatri, supermercati.
Non credo che qualcuno di voi pensi di abbracciare e baciare il vicino di spesa, tra una scatola di fagioli ed una confezione di cereali.
‘Ooooh, caro sconosciuto! Hai visto che bel 3×2? Vieni qui, che ti abbraccio un po’!’.
Al teatro non succede che, nello scambio di sensazioni sull’opera ammirata, qualcuno dica all’altro: ‘ma che bella rappresentazione! Festeggiamo con un bel bacio!’.
Eh, no!
La scuola è mondo a sé, ed è fatta di milioni di cose che gli altri luoghi pubblici nemmeno possono immaginare.
A scuola non puoi dire: ‘eh, no, cucciolo! Mantieni una distanza di almeno due metri! No no no, non puoi abbracciarmi! Ma che fai, mi vuoi prendere la mano???? Ma no, non puoi giocare con i tuoi amichetti così vicino!’.
A scuola si vive e si lavora MANO NELLA MANO, BRACCIA TRA LE BRACCIA.
Ora, io non sono un virologo, un epidemiologo, né uno scienziato.
E, dopo una primissima fase di ipocondria, ho razionalizzato, mi sono informata e l’ansia ha lasciato il posto ad una serena consapevolezza.
A me interessa SOLO la coerenza.
E mi interessa che la scuola, nella quale io lavoro, non venga erroneamente equiparata ad altri luoghi in cui abbracci, baci, coccole e carezze non sono di certo materia quotidiana.

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