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“Torneranno giorni migliori”: parola di Regina Elisabetta

Questa mattina tutto il mondo si è svegliato con il discorso della Regina Elisabetta II, l’immortale inglese simbolo di due secoli, mai banale e a quanto pare prediletta da Dio che ha davvero ascoltato tutti i ‘God save the Queen’ proclamati in questi anni.

La ‘nostra’ Regina si presenta con un abito verde ma delicato, quasi ad indicare speranza.

E allora tutti, tutto il mondo, si ferma ad ascoltare le sue parole.

E ne sono certa non solo perché vivo a Londra da un anno e ho sentito tutti i discorsi di Boris Johnson mentre aspettavamo indicazioni di salvezza e ci sentivamo abbandonati, senza speranza, lontani dalla famiglia e soli.

Lo so che l’abbiamo ascoltate tutti perché mi ha chiamato mia zia dicendo “A che ora parla la regina? Che deve dire?” come se avessi gli spoiler in direttissima solo perché sono relativamente più’ ‘vicina’.

Lo so perché se la Regina fa il suo quarto discorso in 68 anni di regno vuol dire che qualcosa da dirci, evidentemente, ce l’avrà.

Ed eccola che inizia palesandoci la realtà dei nostri giorni: è una sfida che “sta portando distruzione, lutto ad alcuni e difficoltà economiche per molti”.

Eccola. Consapevole di quello che succede ne parla con la voce che trema, sapendo quanto delicato è questo tempo.

E poi ricomincia, e lo fa come pochi hanno saputo fare fino ad ora.

Non si tratta di politica. Una donna che ha vissuto la guerra, una donna simbolo reale per eccellenza, che con la voce flebile e tremolante all’inizio riprende in mano le redini della situazione, si ricompone nel suo freddo ruolo inglese ma ci regala la speranza che solo con quella sua autorità avrebbe potuto darci.

Ringrazia lo staff del sistema sanitario nazionale, ringrazia chi non può stare a casa per portarci il pane in tavola ancora, ogni giorno. Ringrazia chi sta a casa ed evita di aumentare il rischio, ringrazia chi si alza ogni giorno per fare andare avanti la nazione.

E qui credetemi che, a prescindere dall’essere italiana e leggere ogni giorno le vostre notizie, credetemi che iniziamo capire che Brexit e non Brexit, Europa, politica, partiti, nazioni… davanti a questo virus siamo tutti uguali e non esistono differenze economiche che possano evitare di vivere insieme questa epoca insolita per la storia dell’umanità.

E poi di nuovo la speranza: il simbolo di questa guerra silenziosa sono gli arcobaleni disegnati dai bambini. Anche qui, come sui vostri balconi, iniziano a comparire gli arcobaleni che ci ricordano che siamo forti, siamo una nazione “con orgoglio non solo nel passato, ma anche nel presente e nel futuro.”

Il mondo si sta aiutando anche qui: gente cha aiuta gli anziani per fare la spesa, gente che consegna farmaci e magari “è un momento” – dice – “per rallentare, fermarsi e riflettere in preghiera.”

Ancora speranza. Abbiamo visto tutti le immagini di Papa Francesco solo sotto la pioggia, abbiamo visto le foto delle nostre città deserte, abbiamo pianto e abbiamo paura ma in pochi secondi di video quella signora, sola anche lei proprio come noi, mi ha ridato quel calore che stavo perdendo qui, tra queste quattro mura.

Nel suo video compaiono immagini di quel minuto di applausi organizzato per l’NHS qualche giorno fa dove, vi posso assicurare, in ogni angolo di Londra si è sentito quel caloroso ringraziamento.

Qui non cantano dai balconi, ma abbiamo trovato anche noi il modo per farci sentire e per sostenerci.

E per concludere ci ricorda i tempi della guerra in cui aiutava la sorella negli annunci ai ragazzi evacuati per la loro salvezza negli anni ‘40.

Immaginate i ricordi di una donna che rivive per la seconda volta una cosa del genere nella sua vita: dover dire a milioni di persone di stare lontani dai propri cari durante questa strage silenziosa, ora come allora.

Ricorda il tipico buon umore British: “Negli anni a venire ognuno sarà in grado di essere orgoglioso per come ha risposto a questa sfida: alla quale i britannici hanno reagito con le doti di auto-disciplina e tranquilla risolutezza condita di buonumore che ancora caratterizzano questo Paese”

“Abbiamo affrontato altre sfide prima, ma è qualcosa di diverso. La scienza ci aiuterà ad affrontare questo momento e a vincere, e questo successo sarà di tutti. Ritorneranno giorni migliori”

Il nostro ‘Andrà tutto bene’, il loro ‘Better days will return’ sono la stessa identica cosa.

“Saremo di nuovo con i nostri amici. Saremo ancora con i nostri cari. Ci ritroveremo. Ma per ora, vi mando i miei ringraziamenti e i migliori auguri a voi tutti”.

E così, con la sua eleganza secolare, in quei 4 minuti ha detto cose che sapevamo già tutti, ma che ci riscaldano e ci fanno sentire meno soli.

#Restateacasa vale ovunque, #andràtutto bene pure.

#Stayhome

Domenica Cassano

Leggi e ascolta il testo originale del discorso della Regina

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