quarantime

Chi controlla il contagio nel resto del mondo?

4 miliardi di persone sono in isolamento domiciliare o con la libertà di movimento limitata da provvedimenti degli Stati di appartenenza. Almeno un terzo di queste, forse di più, abitano in Paesi in cui un sistema sanitario e infrastrutturale “all’occidentale” non l’hanno mai visto neppure in cartolina.

Pensiamo al miliardo e 300 milioni di persone che vive in India, piuttosto che ai 400 milioni dell’America Latina. Molti dei quali non godono certo del benessere cui siamo abituati noi. Pensiamo ai 450 milioni di Indiani che vive sotto la soglia di povertà, al 75% dei Boliviani che non ha sufficiente cibo per vivere, al 73% dei Guatemaltechi che non ha assistenza medica, ai milioni di persone che vivono nelle “favelas” di tutto il mondo.

E a ciò si aggiungano i 3 miliardi e mezzo di persone che continuano a vivere senza nessuna restrizione della libertà, in Africa piuttosto che in Asia, posti con cui l’evoluto Occidente ha fitti rapporti commerciali. Per non parlare della Cina, che si sta comprando l’Africa e sta espandendo il suo potere economico su tutto ciò che ha un prezzo.

Penso a questi posti, e mi chiedo come vengono fatti gli accertamenti sul numero dei contagiati, quanti sono in realtà i morti con il coronavirus, e come potranno determinare con relativa certezza quando l’infezione sarà sconfitta. Facciamo fatica noi, con i massimi esperti e le massime tecnologie a disposizione. Loro, come potranno?

Eppure sono Paesi con l’Occidente ricco e florido intreccia da secoli intensi rapporti economici. E allora, quando noi decideremo che è tutto superato, e il primo uomo d’affari in giacca e cravatta prenderà un aereo da JFK o da Malpensa per andare in Brasile piuttosto che in uno degli Stati indiani o africani, chi ci darà la certezza che non tornerà a casa contagiato?

Ricominciando da capo una catena di infezione che sta causando decine di migliaia di morti in tutto il mondo? E sono solo quelli “certificati”. Perché in realtà sono molti molti di più.

E allora mi chiedo, a cosa serve blindare e certificare con precisione quasi millimetrica i morti nella parte civilizzata del mondo, se ci sono miliardi di persone di cui non si sa nulla. A volte, neppure se esistono. Figuriamoci se muoiono. E come muoiono.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *