editoriali

Lettere: le Regioni italiane hanno Presidenti non certo Governatori

Si tratta di una questione non di poco conto, legata assolutamente alle Lettere, e non solo al Giornalismo o a chiacchiere da bar. Il termine GOVERNATORE è ripreso dagli Stati Uniti, ma non è ovviamente un anglismo (suona chiaramente come un termine italiano, solamente preso in prestito dalla realtà statunitense). Abusivamente, e non poco, i giornali, i telegiornali, tutti gli altri media, hanno preso ad attribuirlo ai presidenti delle nostre regioni, che in effetti tendono sempre più a fare da governatori, e a tenerci moltissimo nell’essere chiamati così, ma non lo sono, anche perché non c’è uno alcuno Stato confederato con altri, di cui presiedono il governo.

          Quindi, immediatamente posta, senza perdere tempo e senza incertezza alcuna, l’improprietà istituzionale del nome, come quella di premier, riflettiamo un po’ sulla parola, visto che è pienamente nostra, tanto che deriva chiaramente dal latino GUBERNATOREM, e già attestata in italiano sin dal Duecento.

          Il valore che si attribuisce oggi al termine, in Italia, è quello che assimila il ruolo denominato a quello del capo del governo di uno stato aggregato ad altri in una federazione governata da un presidente, come negli USA. Questa caratteristica non si dà assolutamente in Italia, né nell’ordinamento statuale, né – figurarsi – in quelli regionali!! E qui tornando utili anche gli studi e le conoscenze giuridiche, e precisamente quella Costituzione di cui tutti parliamo, ne difendiamo la struttura, ne chiediamo (anche firmando) la modifica, ma – in fondo – non la conosciamo. Ebbene, nel nostro caso si tratta della Parte II, Titolo V, Articolo 121 della nostra Carta Costituzionale, così almeno abbiamo anche imparato, per coloro che non lo sapevano già, che la Costituzione si suddivide in Parti, Titoli ed Articoli.

          Tutto ciò rapidamente già chiarito, se pensiamo di usare lo stesso termine, Governatore, al di là delle enormi differenziazioni anche giuridiche appena citate, a Stati come la California, al Texas, a New York ed a Washington (in questi ultimi due casi, a scanso di equivoci, denominazione dello Stato e nome della relativa capitale, corrispondono perfettamente, e non certo per caso) e dall’altra parte ci vogliamo mettere per forza, contro la Giurisprudenza e contro le Lettere, le simpatiche e belle Molise, Basilicata e Valle d’Aosta, l’effetto è quello di una certa comicità, che ha preso piede in questi ultimi 10-15 anni in Italia (le Regioni sono state istituite da noi nel 1970, ma l’elezione diretta dei loro presidenti è questione molto più relativamente recente, e nel giro di non molti anni ha condotto a cercare la risibile e scorrettissima denominazione di “Governatore”).

          Prima, ho menzionato come errore anche l’uso del termine ‘Premier’ per indicare quello che solo in Italia si chiama ufficialmente ‘Presidente del Consiglio dei Ministri’, perché di ciò si tratta, anche legalmente e – soprattutto – costituzionalmente. Come il premier inglese non è previsto, né nel nome né nei poteri e ruoli, dalla nostra Costituzione, così i ’governatori’ non hanno posto nel nostro ordinamento. In Italia, l’unico a potersi fregiare di questo titolo è – per l’appunto – il ’Governatore della Banca d’Italia’. Con questo nome designano il loro massimo dirigente anche altre banche nazionali e gli inglesi lo usano pure per membri di qualche rilevantissimo consiglio di amministrazione.

          In ogni caso, la parola è ripresa proprio dagli Stati Uniti, ma – lo ribadisco – non è ovviamente un anglismo. Perdonate l’ardire odierno, se ricordo che ho studiato anche Teologia (pochi anni non conclusi, al tempo che fu, fine anni Ottanta), e allora retrocediamo nel tempo sino a ricordare il celebre ed infelice ‘Governatore della Giudea’, Ponzio Pilato, delle antiche traduzioni della Bibbia. Abusivamente, e con la compiacenza dei complessati (?) presidenti, i giornali e le tv si ostinano ad attribuire questo totalmente improprio titolo ai presidenti delle nostre regioni, in barba al fatto che non esiste

          In conclusione, ’governatore’ è parola antica, pienamente italiana. Ma è tanto improprio (nelle Lettere e nella Giurisprudenza), quanto risibile, utilizzarla per designare i presidenti delle regioni in Italia, e che qualcuno se ne faccia una ragione.

          Vi prego, non avallate per sentito dire, oppure per aver letto, attraverso i mezzi mediatici, il termine ‘governatore’, così farete bella figura a titolo personale e non avallerete un abuso istituzionale e letterale, anche se temo che ormai sia tardi per far retrocedere certi presidenti di regione dal rango superiore dei governatori a quello di semplici presidenti, quali essi sono. Sapete dove potete trovare un governatore con il quale prendervela molto spesso senza sbagliarvi? Ecco, presso la BCE, lì sì. Di governatore si tratta, e di motivi per pensarne tutto il male possibile ce ne sono a iosa. Quelli delle regioni italiane, mi spiace, sono soltanto degli abusivi.

          Oh, che soddisfazione aver fatto giustizia, con un colpo solo e buona dose di doverosa e sana ironia, di due giganti del Sapere: le Lettere e la Giurisprudenza.

Franco Baccarini

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