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Nella splendida Cortona la mirabile Via Crucis di Gino Severini

Non sono un intenditore di arte e di artisti ma mi sono avvicinato alle opere di Gino Severini grazie al Maec di Cortona e alla partecipazione a un concorso, del quale abbiamo parlato qui su Il Centuplo, da parte dei miei figli.

Invitato allo stesso Maec di Cortona, abbiamo visitato il Museo e poi ci siamo incamminato verso il Santuario di Santa Margherita percorrendo a piedi la stessa via di Santa Margherita conosciuta ai locali perché ospita le 15 stazioni della Via Crucis di Severini.

15, avete letto bene, non è un errore perchè la prima è dedicata alla moderna santa Margherita della quale parleremo altrove.

Qui arte e natura si incontrano, magicamente, accompagnando i visitatori alla scoperta di un capolavoro, riconosciuto, di arte sacra, in una cornice di fitti rami e un silenzio inaspettato che diventa meditazione mano a mano che i rumori del centro storico si allontanano.

In ogni mosaico si vedono le nuvole al tramonto di color rosso sangue (ad evocare la Passione di Cristo) e sullo sfondo sempre Cortona che diventa più piccola più si sale verso il Santuario come ad accompagnare l’ascesa fisica e spirituale dei pellegrini.

Un’opera unica, meravigliosa, soprattutto per chi ancora custodisce un briciolo di Fede e per chi, come me, è un fedele della Quinta Stazione.

Vi invito, cari lettori, a visitare Cortona e a prendervi il tempo necessario per le 15 stazioni del Severini.

Per prepararvi a questo percorso lascio la parola a chi conosce l’artista meglio di me.

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