Sui social proviamo a sentirci meno soli
Su facebook proviamo a sentirci meno soli, anche. Non quella solitudine sana, bella e nutriente, quella in cui leggiamo, ascoltiamo, guardiamo, pensiamo. ma quella che viene quando non possiamo stare con le persone care, quando non incontriamo gli sconosciuti sui mezzi, nei cinema, nei teatri, quando non ci sono le sorprese degli imprevisti, quando tutto ci fa preoccupare.
Notizie pesanti che arrivano da ogni dove.
La nostra leggerezza che si appanna, sfuma, si trasforma in una cappa pesante che avvolge tutto e ci impedisce di tener libera la testa e allegro il cuore.
Allora un commentino, un like, l’idea che qualcuno legge, che qualcuno c’è, di là, da qualche parte, fa da piccolo analgesico.
Ma certi giorni non basta. Ci sono richieste risorse interiori enormi, fare appello con lucidità alle nostre fortune, tornare con forza alle nostre passioni, darci dei ritmi, vedere un orizzonte, pensare e progettare il futuro, rivedere le priorità, studiare. Forse per questo condividiamo, anche se su facebook: per poter usare almeno il verbo, che ribadisca che siamo un ‘noi’.
Azzurra D’Agostino