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Caro Mondo ti scrivo…: la narrazione ai tempi del Covid per sviluppare la propria resilienza

La Narrazione ai tempi del Covid, permette sia ai bambini che ai ragazzi di poter esprimere sè stessi. La Narrazione intesa come CURA.In effetti il To Care permette di sprigionare e condividere ansie, tensioni e paure, che ognuno ha immesso e nutrito nel suo mondo interiore. Sapere che attraverso la Narrazione  questi sentimenti sono vissuti anche dai propri coetanei crea un senso di appartenenza ad un comune destino affrontandolo con più serenità. Inoltre la Narrazione permette anche a genitori e docenti di aiutare tutti a sviluppare la PROPRIA RESILIENZA. Resilienza che in psicologia indica la capacità di far fronte ad eventi traumatici e di ricostruirsi opportunità positive che la vita ci offre. Quest’ultima permette di ricostruire se stessi senza alienare la propria identità.

Teodora Chirizzi – Pedagogista

Caro Mondo ti scrivo…

Caro Mondo, mi chiamo Do, ho dieci anni e frequento la quinta elementare, in un piccolo paesino pugliese nella provincia di Lecce.

         Sai da un po’ di tempo, sono arrabbiata con te, perché la mamma e il papà mi hanno detto che in tutto il mondo, circola un virus, un virus che prende tutti, grandi e piccini, è come l’influenza quando arriva d’inverno, solo un po’ più forte. Non dobbiamo abbracciare e baciare nessuno, soprattutto i nostri nonni, perché senza volerlo li possiamo contagiare, in quanto non esiste ancora una medicina sicura che ci può salvare la vita, ma che in Italia e negli altri Stati, ci sono dei bravissimi dottori che la stanno creando.

 Io ai miei nonni voglio molto bene e non poterli abbracciare, mi rende molto triste, perché non posso sentire battere il loro cuore sul mio.

         Quando esco con mamma e papà, mi mettono la mascherina sul viso e, nella borsetta, al posto del mio lucidalabbra profumato preferito, mi trovo disinfettante e salviettine per avere le mani sempre pulite. Mi dicono: “mantieni la distanza di un metro, un metro e mezzo, quando siamo in luoghi affollati”. Se devo dirti la verità Mondo, io non so quanto è un metro, un metro e mezzo. Ma una cosa l’ho capita: devo stare lontana.

E allora uscire non mi piace più…

In casa sento sempre parlare di fare sacrifici, ho pensato: che saranno mai!

E così per rilassarmi un po’ mi affaccio dalla finestra della mia cameretta guardando fuori, immaginando di correre felice per strada con la mia bicicletta insieme al nonno, che mi porta in gelateria a mangiarci insieme un gustoso gelato alla vaniglia come facevamo una volta. Chissà quanto è lontano una volta! Mi sembra di aver vissuto sempre così…

Mentre immagino le mie giornate tra i banchi di scuola, a ridere e a giocare con i miei compagni e le maestre a lanciarci palline di carta e organizzare le nostre gite di ogni anno, mi suona il computer che mi ricorda i compiti da fare…mi viene il mal di testa Mondo a stare davanti al computer tante ore e a sentire la voce della maestra e dei miei compagni tutti insieme. Sai la cosa buffa? Non c’è stata una lezione in cui la connessione di qualcuno andasse bene: io non la vedo maestra… io non la sento maestra… “Che disastro!”

E allora Mondo, quando io ti guardo dalla mia finestra pensando a come sarà un giorno la vita di tutti senza questo coronavirus, vedo gente che passeggia senza mascherina, senza distanza e che non rispetta le regole e, allora mi chiedo: vuoi vedere che i sacrifici di cui parla la mamma e papà loro non li conoscono? Dovremmo fare qualcosa per farglielo sapere e a questo punto apro la finestra e gli urlo: Hey ma tu lo sai che c’è il coronavirus e che dobbiamo rispettare le regole restando a casa? E se esci devi usare la mascherina e la distanza? Lui mi guarda, fa finta di niente e scappa via…

Sai Mondo sono molto arrabbiata con te, perché poi non ci possono dire che i bambini non sanno cosa sono i sacrifici e che siamo noi quelli che possono contagiare maggiormente le persone. Sono stanca di stare a casa e di immaginare un giorno di correre nei prati, abbracciare i miei nonni, giocare con i miei amici e ritornare a studiare a scuola. Mondo pensaci tu!

                                     

Teodora Chirizzi

Teodora Chirizzi 40 anni pugliese Laurea Magistrale in Consulenza Pedagogica e progettazione dei processi formativi classe LM. 50 Università del Salento Iscritta al  Master in Mediazione Familiare Globale Sistemica 1° e 2° livello presso l'Accademia di Sviluppo Socio Educativo A.S.S.E di Latiano in provincia di Brindisi Lavora come Educatore Socio Pedagogico presso la Congregazione Calasanziana Oasi Mamma Bella, Scuola dell'infanzia, di Campi Salentina in provincia di Lecce.

2 pensieri riguardo “Caro Mondo ti scrivo…: la narrazione ai tempi del Covid per sviluppare la propria resilienza

  • Disgraziatamente tutto questo non proviene da Dio… Ma da coloro che ci vogliono distanziati, annichiliti, privati ingiustamente di accedere alla scuola vera, mascherati…. E possibilmente senza Dio… Supini alle regole di una religione sanitaria dalle finalità ancora non ben delineata… Perché molti vivono ancora nell’illusione che tutto possa tornare come prima… E questo I signori che da tempo hanno preso il posto di Dio, con la loro scienza, non possono permettere.

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