buona novellachiesa

Un Dio … ‘sulle nostre tracce’!

La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – IV DOMENICA DI PASQUA / B – 58a GIORNATA MONDIALE DELLE VOCAZIONI – Giovanni 10,11-18

Un Dio … ‘sulle nostre tracce’!

In verdissimi prati mi pasce,

mi disseta a placide acque.

In sentiero diritti mi guida;

dietro Lui mi sento sicuro.

Così si esprime poeticamente padre David Maria Turoldo nella traduzione letterale del Salmo 23, il salmo del Pastore bello (letteralmente dal greco kalòs). In questi brevi  quattro versi troviamo condensati gli atteggiamenti del dolce custode del gregge. E così vogliamo dare inizio alla quarta tappa del tempo di Pasqua, contemplando l’amorevolezza e la tenerezza di Cristo buon Pastore. In Lui noi sue pecore troviamo pascolo nei prati verdissimi della sua misericordia e bontà; le nostra fauci aride per le nostre desolazioni ed amarezze del passato sono rinfrescate dall’acqua della sua parola vivificante, le nostre gole secche per la mancanza di amore nel presente sono dissetate dal Vangelo che è fonte di gioia e le nostre seti di speranza nel futuro trovano nella sua promessa certezza solida e pace. I nostri cammini tortuosi e i momenti indecifrabili della nostra vita per la complessità dell’esistenza sono resi diritti da colui che sa “scrivere in modo meraviglioso nelle nostre righe caotiche”; i nostri peccati che creano sofferenza e deformità sono trasformati in occasione di rinnovata fiducia nella vita, opera d’amore, capolavoro della Sua grazia.

Dietro questo pastore così premuroso, c’è da sentirsi più che sicuri.

Dietro il suo mantello protettivo, c’è da camminare con serena fiducia.

Dietro la sua ombra di pastore presente, ci sentiamo amati e custditi.

Eppure lo Spirito dell’amore ha reso Gesù pietra di scarto, umiliata e rigettata; il Pastore è anche Agnello mansueto condotto al macello; vittima sacrificale e capro espiatorio delle umane cattiverie. In tutto ciò non siamo abbandonati, perché la pietra scartata è pietra d’angolo, l’Agnello crocifisso è il Pastore Vivente, il Risorto che ci fa risorgere e ci libera da tutte le prigioni.

Coraggio, uomini e donne che vi sentite allo sbando. Le pecore imprudenti, ingenue e che si smarriscono in sentieri tortuosi sono destinatarie dell’amore privilegiato e preferenziale del Signore, che si mette alla ricerca dell’uomo perduto e della donna schiava, e non smette di cercarli finché non li ritrova. Una volta trovati felici li porta in braccio, come una madre porta in seno il figlio, come im padre porta in braccio il proprio figlio.

Grazie al Padre che ci ha benedetti

fin dall’alba del mondo nel Cristo:

nello Spirito il solo pastore

che nei cieli fa camminare.

Buona Domenica!

don Domenico Savio

2 pensieri riguardo “Un Dio … ‘sulle nostre tracce’!

  • Sono stato davvero sorpreso dalla citazione di Domenico… Che ha voluto ricordare il caro amico David Maria… (abito vicino al cimiterino in Sant’Egidio in Fontanelle ove è sepolto) Conosciuto e con cui volentieri ho passeggiato salendo il monte Canto… Era un ragazzo di 19 anni .. E parlavamo del futuro…mi sentivo solo.. Vivevo fuori casa già da 1 anno.. E lui mi disse questo, percependo le mie paure…”Quando nasce un uomo, nasce un’indefinita possibilità di bene o di male, di positivo e funzionante… E di sfunzionante. Non è detto che io sia sempre un uomo, meno ancora che sia sempre più uomo. Posso essere un vampiro, una bestia. É però quel giorno che sono generoso e amo e riesco a perdonare, quel giorno che riesco a fare giustizia, a portare pace, ecco che il tuo cuore esulta… e oso dirmi di non essere mai pienamente uomo. L’umanità é una conquista perenne, una conquista mai definitivamente compiuta.. Per la crescita dell’uomo non c’è fine… Come purtroppo per il suo decadere… Ma non temere Tauma… Non sei solo… Col tuo retto pensiero lasci tracce indelebili che il Fondamento segue e sempre trova!

    Rispondi
  • Errata corrige… Ero un ragazzo…

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *