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Che cosa ho imparato dalla parabola dei Talenti

I talenti.

Questa cosa dei tizi che devono far fruttare i talenti mentre il padrone è via m’ha sempre messo una certa ansia da prestazione.

Che talenti ho, quanti esattamente? Tra il dieci e il cinque, o magari uno, uno e mezzo quasi due?

E poi quanto tempo ho precisamente per farli fruttare? E se il padrone torna prima che siano maturati i tassi di interesse? E se l’IVA al 22 percento deprezza il valore dei talenti? Sui talenti investiti bisogna fare il 740?

L’economia e commercio non è il mio campo manco per sbaglio.

Però l’essere umano sì.

Quello è il campo che mi piace, quello dove il cuore si sente leggero e tutto si fa semplice.

Credo anche Gesù con la matematica e i conti ci azzecchi poco.

Credo che Lui, Dio innamorato follemente dell’uomo di ogni cuore e di ogni storia umana, con la questione dei talenti non volesse farne una morale di percentuali e tassi fissi.

Voleva ricordarci però una cosa serissima.

Nella vita bisogna portare frutto.

È una legge da cui non si scappa.

Perché chi non porta frutto ha mancato clamorosamente la vocazione primaria dell’uomo.

Che è vivere e dare la vita. Creare e generare vita attorno, ovunque la nostra storia ci porti.

Ne va della nostra felicità, già adesso.

Chi porta frutto, nonostante i sacrifici e la stanchezza, ha un cuore lieto.

Il padrone quando tornerà ci chiederà indietro i talenti con gli interessi.

Ci chiederà cosa ne abbiamo fatto della vita del cinguettio tra gli alberi dei tramonti delle amicizie dei sorrisi dei bambini che ci ha donato gratuitamente.

Ci chiederà cosa ne abbiamo fatto dell’amore ricevuto gratuitamente ogni giorno.

Ieri sera ho capito una volta in più che i talenti, se li facciamo fruttare insieme, scambiandoci aiuto consigli e tanto amore fraterno, fruttano meglio.

Che bello questo Padre che ci sprona a dare di più. Solo chi dà la vita per te sa quanto vali.

E noi valiamo un botto.

Grazie a tutti, e sempre prima di tutto grazie a Dio che usa immeritatamente i miei talenti spampinati in modi misteriosi che mi portano in giro a conoscere e amare volti e storie bellissimi.

Lisa Zuccarini

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