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Di Natanaele e della conversione più veloce della storia

La domanda da un milione di dollari è: cosa cappero stava combinando Natanaele sotto quell’albero di fichi?

No perché qualcosa gli stava succedendo là sotto, qualcosa che nessuno poteva sapere.

Qualcosa di talmente grosso che quando Filippo gli presenta Gesù, e questo gli dice “prima che Filippo ti chiamasse io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”, a Natanaele piglia un colpo.

Un colpo talmente definitivo, che le sue prime parole appena si ripiglia sono “rabbì tu sei il figlio di Dio, il re d’Israele!”.

Natanaele era quello che quando Filippo gli dice vieni ti faccio conoscere il messia figlio di Giuseppe di Nazareth, lo manda a cogliere cicorie.

Capirai, gli risponde Natanaele, figurati se da Nazareth deve uscire qualcosa di buono.

Non era proprio di quelli propensi a credere in Gesù, tutt’altro, l’aveva bollato prima ancora di vederlo come uno sfigato di rara portata. Eppure, accetta di andare con l’amico, tutto sommato per fargli un favore. Già da lontano Gesù vedendolo arrivare lo apostrofa dicendogli chi è. Sa tutto di Natanaele, manco ha finito di vederlo in faccia e sa già tutto.

È questo che sconvolge fino all’osso, fino a decretare la conversione più veloce della storia.

Tre secondi prima Natanaele era convinto di trovarsi davanti a un poveraccio, tre secondi dopo gli professa fede definitiva, riconoscendo in Lui tutta la grandezza possibile sulla terra e sopra la terra.

Alla fine, nelle conversioni che conosco io, va spesso così anche ai giorni nostri.

Quando si incontra un Dio fatto uomo che ti conosce talmente bene da averti visto pure gli anfratti inconfessabili dell’anima, talmente bene da sapere le paure le domande irrisolte le spine nei fianchi, quando insomma incontri un Gesù che venendoti incontro non solo ti conosce già ma ti ama pure irresponsabilmente tutto intero così come sei, senza scomporsi né spaventarsi nonostante ciò che vede, allora uno dice basta.

È finita. Mi arrendo.

Ti credo.

Questa è la conversione stupenda di Natanaele, di cui il mitico Giovanni ci parla perché capisce che Natanaele è proprio uno di noi, che abbiamo bisogno di essere convertiti proprio come lui.

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