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Coda: un film sulla fatica di scegliere il proprio posto nel mondo

Coda (acronimo di Children of Death Adults, ovvero “figli di adulti sordi”) non è un semplice remake del film francese “La famiglia Belier”. In effetti racconta la medesima storia, ma nella versione americana la vicenda viene raccontata con un’enorme autenticità, perché qui gli attori che interpretano un personaggio non udente sono sordi anche nella vita reale.

La storia di Coda si basa sulle scelte per la vita che un’adolescente deve fare. Ruby è diciassettenne e l’unica capace di udire in una famiglia di non udenti. Si trova a gestire un percorso di crescita in cui deve tenere in piedi – contemporaneamente – due diverse versioni di se stessa: la Ruby che supporta i suoi familiari e la Ruby che deve trovare il proprio posto nel mondo, indipendentemente da loro. La famiglia ha bisogno di Ruby e quindi lei si trova più volte a sacrificare esperienze e incontri per non lasciare mamma e papà senza il suo supporto. Ma da quando Ruby decide di iscriversi al coro della scuola e il suo maestro di canto scopre il suo evidente talento musicale, Ruby si ritrova “scissa” in due: non vorrebbe deludere i genitori che contano su di lei per proseguire l’attività economica familiare ma al tempo stesso non vorrebbe rinunciare alla proposta che le ha fatto il direttore del coro: entrare in un’università prestigiosa dove il suo talento per la musica potrà trasformarsi nel suo progetto di vita.

“CODA – I segni del cuore” permette allo spettatore di seguire più filoni narrativi: la storia di un’adolescente sospesa tra le proprie aspirazioni e le aspettative che la famiglia ripone su di lei. Molte volte i genitori invadono “il territorio” creando una enorme confusione nel mondo interno dei figli. Un secondo filone narrativo molto importante è quello relativo ai temi dell’inclusione e dell’integrazione. Più volte, nel film, abbiamo modo di riflettere sull’impatto che l’appartenenza di Ruby ad una famiglia con disabili comporti una limitazione nelle relazioni con gli altri, fino ad esitare in veri e propri episodi di bullismo. Il bullismo, infatti, è un altro dei temi affrontati in questo film che mostra come in una collettività possano trovarsi presenti ragazzi e ragazze portatori di storie personali che nessuno conosce e che nell’impatto che hanno sui processi di socializzazione con i coetanei vengono poi trasformate in situazioni da cui esitano fenomeni di esclusione, marginalizzazione, denigrazione.

“CODA – I segni del cuore” è il film del mese per la rubrica “Schermi di famiglia” che tengo sul Magazine online Family Health. Un film molto adatto alla visione condivisa con figli adolescenti, a partire dai 14 anni. Se state cercando un film che parli di compiti evolutivi in adolescenza, disabilità, integrazione e bullismo, questo film fa per voi. Se volete e potete, condividete con altri genitori e docenti.

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