editoriali

Pregare ma anche “agire” contro il caldo e lo spreco dell’acqua

“Tu, Padre buono, fa’ scendere dal cielo sopra la terra arida la pioggia sospirata, perché rinascano i frutti” (Giac. 5, 17-18)

Il Caldo torrido e le temperature roventi di questi giorni, accompagnate dalle notizie dei roghi e degli incendi romani, destano sicuramente preoccupazione e sgomento.
Pregare, sperare e raccogliere le nostre energie. Questo è essenziale.
Soffermandoci non solo sulla drammatica situazione, ma spingendoci oltre, ad una riflessione più profonda.
C’è un’emergenza reale, legata da una parte al caldo della stagione, ma dall’altra a comportamenti e abitudini ormai radicati in noi che fanno parte dei nostri comfort quotidiani, modus vivendi che ci hanno sempre più allontanati da quella cultura rurale che faceva della relazione e del rispetto per la terra e per le sue risorse il fulcro della vita dei nostri avi (anche abbastanza prossimi, come ad esempio i nostri nonni).
Ciò che accade nel mondo deve spingerci ad un cambio di rotta, una vera e proprio conversione ecologica, impegnandoci nell’adottare comportamenti responsabili a livello ecologico ed economico.
Non ci accorgiamo più di quanto superfluo abbiamo intorno e di cui spesso andiamo alla ricerca come bene indispensabile e urgente.
Un esempio è l’utilizzo indiscriminato dei Condizionatori sicuramente utili, ma che vanno usati cum grano salis, e che spesso e volentieri sono impostati su temperature polari a casa ma anche in metro, supermercati, uffici, costringendoci addirittura ad avere sempre in borsa giacchino e pashmina per scongiurare cervicali e laringiti.
Lo spasmodico accumularsi nelle case di “roba”, vestiti, strumenti tecnologici, oggetti.
L’utilizzo di tanta troppa plastica e imballaggi che riempie case, secchioni e discariche. Riempiendo il mondo perché di difficile smaltimento.
Ma questo mondo è il mondo in cui viviamo. L’unico che abbiamo.
Ma non lo abbiamo come si possiede una cosa.
È un dono, o meglio una cosa preziosa che ci viene affidata temporaneamente di cui possiamo da una parte godere ma dall’altra averne grande cura, in quanto in prestito o ancor meglio in custodia.
E questo pensiero dovrebbe essere la direttrice del nostro agire.
Non dobbiamo sentirci sovrastati e impotenti di fronte a problematiche che sembrano enormi come queste.
Le più grandi rivoluzioni partono da piccoli singoli gest
i.
Perché nei piccoli, piccolissimi gesti possiamo fare la differenza ora e per il futuro, seminando quei semi che diventeranno rigogliosi frutti negli uomini e nelle donne di domani, restituendo loro quel dono prezioso che è la terra, la nostra casa.
Essendo esempio e rammentando sempre che

Noi non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”
Proverbio dei nativi americani

Ecologic Tips, cosa possiamo fare nel concreto: 10 piccole azioni responsabili.
1. utilizzare l’acqua in maniera parsimoniosa:
2. chiudere il rubinetto quando ci leviamo i denti,
3. calibrare la pressione dell’acqua,
4. fare carico pieno per lavatrici e lavastoviglie e nel caso lavare cose ingombranti a mano.
5. Utilizzare acqua di cottura delle verdure per più preparazioni e poi una volta fredda usarla per innaffiare i vasi.
6. Farsi la doccia invece del bagno avendo cura di spegnere l’acqua quando non serve.
7. Sgrassare i piatti con l’acqua di cottura della pasta o con i fondi del caffè della moka per utilizzare meno acqua per il risciacquo.
8. Bere acqua del rubinetto a casa e portare fuori sempre una borraccia.
9. Fare sempre la raccolta differenziata (bene!) e cercare di utilizzare prodotti il meno imballati (facendo la spesa in Frutteria o al mercato ad esempio e acquistando prodotti sfusi e alla spina, come ad esempio i detersivi).
10. Se proprio fumate non gettare il mozzicone a terra ma spegnerlo bene con un poco di acqua e gettarlo nel bidone o riporlo nei comodi ed ecologici posa ceneri da tasca.

Daria Trombacco

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