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Svegliate Dio!

La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B – Mc 4,35-41

Svegliate Dio!

Prendo in prestito il titolo di una riflessione spirituale biblico-teologica di fratel Arturo Paoli per vivere insieme a voi la Dodicesima Domenica del tempo “per annum”! è un invito insolito, ma che trova abbondante presenza sia nei testi veterotestamentari dei Salmi che in alcuni episodi del NT legati al Maestro di Nazareth insieme ai suoi discepoli.

Svegliate Dio, che dorme con voi sulla stessa barca della vita.

Svegliate Dio, che è sempre insieme ai vostri problemi che non si risolvono.

Svegliate Dio, che riposa beato in una nave di legno sballottata dalla tempesta.

Svegliate Dio, presente nell’uomo Gesù.

Svegliate Dio, che forse dorme apposta perché stufo di essere lasciato a “dormire” nelle nostre coscienze anestetizzate.

Svegliate Dio, perché altrimenti continuerete voi a dormire nella esistenza quotidiana e nelle relazioni che si infrangono come onde che sbattono a poppa.

Svegliate Dio, affinché la tempesta sia occasione per riappropriarvi della vita che ci sembrava prima del caos e della minaccia, sempre uguale a se stessa.

La lunga litania potrebbe continuare ancora, ma servirebbe solo ad un artificio letterario obsoleto e narcisistico se non accompagnata e approfondita da una sana, corretta e sapiente esegesi della pericope evangelica della “tempesta sedata”. La traversata è la vita della comunità credente, la missione della Chiesa dopo la Pasqua di Cristo. La riva a cui giungere (nel brano, come nella vita presente, siamo “nel mezzo” e “nel durante”) è il Regno di Dio. La paura dei discepoli nei confronti del vento e delle onde è la nostra mancanza di fede nella Parola del Signore. Essa, una volta fatta risuonare in noi dal grido di aiuto, che è grido di liberazione, grido di preghiera – anche se sotto forma di protesta (così pregano i veri credenti) -, placa la tumultuosa agitazione interiore e trasforma la nostra tempesta esistenziale in bonaccia di pace e gioia del cuore.

Amici e amiche. Sorelle e fratelli. Coraggio!!!

La vita non è un essere “gettati nell’essere” (M. Heidegger) ma un progetto di amore che costa fatica e richiede impegno costante nelle fluttuanti situazione della

vita. Vivere è camminare con paziente fiducia e costante perseveranza nel “terribile quotidiano” (Paolo VI) e affidarsi alla mano del nostro Timoniere Divino che non ci lascia mai soli e che “veglia come custode di notte” (Liturgia di Compieta) sulle nostre storie. Lui ci condurrà al porto sospirato, e trasfigurerà i nostri naufragi in viaggi su nuovi orizzonti e verso nuove rotte di felicità e speranza.

Buona Domenica!

don Domenico Savio

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