Di notte mio marito carabiniere esce, mio figlio di 15 anni sta a casa
Sono mamma e moglie di un carabiniere, a 15 anni molto prima della mezzanotte mio figlio era a casa, fuori c’era mio marito a proteggere la vita altrui e a guardarsi le spalle.
A 15 anni non puoi andare in giro con il volto coperto e armato, se mi puntano una pistola in fronte non posso sapere se è finta, mi difendo, non sono stato addestrato solo per difendere gli altri e farmi piangere da morto, sono un uomo.
Mi dispiace per il ragazzino, è vittima del degrado, di un sistema, PURTROPPO, la famiglia piuttosto, pronta a distruggere un pronto soccorso e a sparare contro una caserma, dov’era mentre il figlio girava di notte in motorino, volto coperto e pistola alla mano? Dov’era?
E le pistole con le quali hanno sparato contro la caserma? Una di quelle pistole poteva essere in mano al ragazzino e oggi piangevamo un carabiniere.
Sia chiaro, non avrei voluto piangere nessuno, è comunque una tragedia, ma se il ragazzino fosse stato a casa, oppure a divertirsi con gli amici in tutta tranquillità, oggi parleremmo di altro.
Da mamma piango una vittima di un sistema malato, un giovane cresciuto circondato da familiari e amici con le pistole e che non si fanno scrupoli a distruggere un pronto soccorso che, mai come in questi momenti, è vitale, piango un giovane condannato a morte da questi ultimi e non da un carabiniere.
Francesca Martinelli
Vorrei la tazzina con l’angelo dormiente limited edition
Non posso che ringraziare sempre questi veri Angeli Custodi in divisa, per l’inpagabile attività da loro svolta a garantire la sicurezza e l’incolumità del cittadino onesto ovunque si trovi, in strada, posto di lavoro, in auto e mezzi di trasporto, ritrovi, ed all’interno delle abitazioni, talvolta anche col sacrificio estremo della propria vita. Personalmente provo orgoglio e piacere, tutte le volte che mi capita l’occasione di poter esternare ad un Carbiniere gli estremi della mia riconoscenza.