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Io ti amo, silenzioso Dio, che ti nascondi dentro un po’ di pane

La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della DOMENICA della Solennità del Corpo e Sangue del Signore
(Tradizionalmente detta del “Corpus Domini”)

  • Giovanni 6, 51-58

Io ti amo, silenzioso Dio, che ti nascondi dentro un po’ di pane. Come un bambino dentro la sua mamma oggi tu entri nella vita mia.

A 9 anni questa strofa di un vecchio e bellissimo canto di don Giosy Cento ha accompagnato la Prima Comunione mia e di altri trenta ragazzini e ragazzine della mia comunità parrocchiale. Dopo molti anni risuona nel mio cuore come eco alla Lode della Eucaristia. E la trovo adatta ad introdurre il Vangelo della festa del Corpus Domini, il “Corpo del Signore”. Ma che vuole dire questo titolo festivo di una Domenica? Non basta aver superato certa teologia manualistica dal taglio anatomico e razionalistico? Perché continuare a parlare del Corpo di Cristo, della Presenza reale della Eucaristia e di altri concetti legati al Sacramento del Pane e del Vino consacrati nella Santa Cena?

Non si tratta di festeggiare concetti o dogmi. Si festeggiano le persone, le relazioni, gli eventi. Si celebrano le nascite, anche le morti e soprattutto le vittorie, le liberazioni e le rinascite.

Noi celebriamo un aspetto meraviglioso della storia della salvezza che dice la ‘umanizzazione di Dio’, la sua discesa a noi fino a farsi ‘uno di noi’. L’Eucaristia – cibo che ci fa rivivere la Pasqua di Cristo e rinvigorisce il nostro Battesimo, ravviva la nostra appartenenza al Padre per mezzo dello Spirito – è il “rendimento di grazie” per l’incarnazione di Dio nel mondo nell’umanità di Cristo.

Non celebriamo un idea. Ma una persona umana e divina che ci ama! Celebriamo non una parte di sé, il corpo (come elemento staccato a sé), ma celebriamo “il modo di rivelarsi e di amare di Dio”: Egli ci ama con il corpo. Fino a spezzarlo per noi sulla Croce. Ci ama fino al sangue, come un pazzo. D’amore. Ad ogni costo cioè. Fino alla fine.

Il Vangelo di questa Domenica è non più il rivivere in modo storico e cruento il mistero della Passione e Morte di Gesù, ma la l’attualizzazione di un Amore immenso nel Sacramento, la gioia della Pasqua nell’atto liturgico ed ecclesiale del partecipare al nutrimento del Pane e del Vino consacrati, Corpo e Sangue di Cristo. La Croce del Golgota è ora Mensa festosa, i rivoli rossi di sangue che cadevano sul suo corpo pieno di ferite e lividi è ora vino rossissimo dello Sposo che brinda con la Chiesa sua Sposa, il Corpo martoriato, denigrato e lacerato è ora pane tenero e buono che ci nutre nel cammino. Il sudario e le vesti macchiate sono tovaglie d’altare candide per la Cena del Signore.

Venite alla festa. Correte a cantare al nostro Pastore. Celebriamo la festa con Azzimi di purezza e verità. Alleluia. E questa festa – che si prolunga oggi nel consueto corteo processionale – non sarà seguita da una processione per motivi di sicurezza, ma non per questo finirà con la Messa. Fatela lo stesso la processione. Facciamola. Dopo la Messa del Corpus Domini andiamo a trovare un anziano o un ammalato, facciamo una passeggiata con i bambini, insomma prolunghiamo lì dove possiamo l’esultanza di questa Domenica. E il nostro corpo diventerà simile al Corpo del Signore: corpo donato per amore.

Buona Domenica!
Don Dom 😃

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