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Il perdono di Dio ricevuto ci rende capaci di perdono verso il nostro prossimo

LA BUONA NOVELLA – Introduzione al Vangelo della XXIV Domenica del tempo ordinario (Anno A)13 settembre 2020– + Matteo 18,21-35

O Dio di giustizia e di amore, che perdoni a noi
se perdoniamo ai nostri fratelli, crea in noi un cuore nuovo
a immagine del tuo Figlio, un cuore sempre più grande 
di ogni offesa, per ricordare al mondo come tu ci ami
.

Questa preghiera colletta (che ‘raccoglie e riunisce’ cioè tutte le intenzioni di preghiera dei presenti durante la celebrazione dell’Eucaristia) sintetizza molto bene la pericope evangelica di questa Domenica: il perdono di Dio ricevuto ci rende capaci di perdono verso il nostro prossimo. Eppure questi vasi comunicanti nelle relazioni tra noi e il Padre e tra noi e le persone molto spesso trova delle tubature otturate dall’indifferenza, dall’egoismo e dalla durezza di cuore. Come il servo protagonista della parabola desideriamo fortemente la cancellazione del nostro debito, con grida di suppliche e lacrime, ma subito – per la nostra corta memoria del cuore – pretendiamo giustizia severissima da parte di chi ha con noi debiti piccoli che possono essere estinti con fiducia e pazienza.

Dio perdona noi sempre! Sempre! La sua misericordia supera qualsiasi entità di colpe e cattiverie, ma l’efficacia e la fruttuosità della grazia riconciliante di Dio esige che anche noi siamo capaci di amore verso gli altri. Nel Pater noster ogni giorno la Chiesa si rivolge al Signore dicendo “e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

La Parola domenicale purifichi le arterie del nostro cuore duro e ingiusto:

misericordioso verso se stesso e implacabile verso l’latro,

indulgente verso il proprio male e intransigente verso i difetti altrui,

accomodante circa le proprie pigrizie ed esigente nei confronti dei deboli.

Converta il Vangelo i nostri occhi, sconvolga le nostre logiche squilibrate e non corrette nelle relazioni umane affinchè torniamo a vivere l’umanesimo della comunione, nella giustizia e nella carità, guardando la vita con il metro unicamente oggettivo e incrollabile: quello dell’amore che perdona, scusa, sopporta ed edifica.

Buona Domenica!!

Don Domenico Savio

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