Se un mio articolo,un video, dovessero servire a salvare dall’aborto anche un solo bambino, tutti dovremmo cantare vittoria
Chiedo scusa alle persone perbene ma, ancora una volta, sento il bisogno di ribadire quanto segue: Credo sia evidente a tutti che i miei scritti ( articoli, interviste, post) non abbiano mai offeso, ne’ mai potrebbero offendere, nessuno. Il rispetto immenso che nutro per ogni essere umano, fin dal concepimento, me lo impedisce.
Che sono un prete, non l’ho mai nascosto. Che su Facebook interagisco con tanta gente che non la pensa come me è del tutto logico e normale. Leggo con interesse ( quando posso ) i vostri commenti. Non nascondo che mi infastidiscono le diatribe – non sempre rispettose- che nascono tra i diversi commentatori. Mi riservo ( credo sia un diritto mio e di tutti ) di bloccare non chi scrive commenti contrari al mio pensiero ( ci mancherebbe, basta controllare, sono tutti al loro posto ) ma quelle persone maleducate, volgari, stupide, psicologicamente disturbate ( e vi assicuro che non sono poche ) che offendono o la mia persona o la Chiesa di cui sono un indegno ministro. Ringrazio tutti per l’attenzione.
Parlando di vita nascente, quindi di un bene unico e prezioso, vorrei ricordare che tra coloro che leggono i miei scritti ci sono tanti giovani, ragazzi, donne indecise. Se un mio articolo, una testimonianza riportata, un video, dovessero servire a salvare dall’aborto anche un solo bambino ( come è accaduto al bimbo che vedete nella sua prima foto) tutti, dico tutti, ma proprio tutti, tutti, tutti dovremmo cantare vittoria.
Chi non ci riesce deve – secondo me – fare un buon esame di coscienza. Non si tratta di fare il braccio di ferro con nessuno. Credo fermamente che chi salva una vita salva il mondo intero. Se credete alla mia parola, in questi anni, decine di bambini che stavano per essere abortiti sono nati grazie al nostro aiuto. Oggi le loro mamme non smettono di ringraziare il buon Dio e noi. A chi, come me, crede in Gesù, vero Dio e vero uomo, invio la mia benedizione. A chi crede diversamente, un affettuoso e sincero saluto. Padre Maurizio Patriciello