editoriali

4 novembre 2021: quattro importanti anniversari da festeggiare per noi italiani

Oggi, 4 novembre 2021, si ricordano quattro importanti anniversari: 160 anni dell’Unità d’Italia, 150 anni di Roma Capitale, 100 anni del trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato Ignoto, 75 anni di Repubblica. Momenti fondamentali della nostra storia che hanno rappresentato la fucina di preziosissimi valori etico-morali nonché lo stimolo per riscoprire l’orgoglio di essere italiano, ossia cittadino di un’Italia unita, indipendente, libera e democratica. E’ da 160 anni che i soldati italiani sventolano il loro orgoglio nazionale, prima dinanzi all’invasore Austriaco, e poi, sino ad oggi, sui campi di battaglia, nelle operazioni di pace all’estero e nelle operazioni nazionali al fianco delle istituzioni statali, con l’auspicio di poter tramandare alle giovani generazioni la fierezza, il senso del dovere e lo spirito di sacrificio che i nostri padri ci hanno insegnato e instillato con l’esempio.

Per noi soldati è motivo di orgoglio onorare quotidianamente il nostro glorioso Tricolore, simbolo di appartenenza alla nostra nazione ma anche elemento di legame tra generazioni passate, presenti e future. E proprio questo legame non deve mai farci dimenticare – anzi è nostro dovere tenerlo vivo – l’incurabile dolore patito da tutte le mamme per un figlio caduto sul campo di battaglia, le sofferenze che il nostro paese ha sofferto per la perdita di intere generazioni che hanno difeso la nostra libertà e unità con estremo sacrificio e la spensieratezza o la felicità di cui i nostri predecessori sono stati privati perché costretti a gestire problematiche ben più complesse di un semplice lockdown, di un decreto ZAN o di un semplicissimo vaccino.

In questa giornata, pertanto, spero che ognuno rifletta sulla figura del Milite Ignoto che richiama alla coscienza nazionale l’immane sacrificio delle Forze Armate e del Paese intero nei conflitti che hanno attraversato la storia europea del ‘900, e spero che ognuno di noi provi a immaginarsi quel giovane soldato custodito all’interno dell’ austero sacello collocato sull’Altare delle Patria. Io ho pensato tanto a quel giovane soldato cercando di dargli un volto, un’ espressione e degli atteggiamenti : ho pertanto maturato l’idea che egli avesse delle paure, patisse il freddo e la lontananza della famiglia, gli mancasse la carezza di una madre o l’abbraccio di una moglie o forse il poter dare un bacio ai propri figli, ma Egli era soprattutto un soldato che con determinazione, responsabilità, senso del dovere e tenacia ha tenuto fede al giuramento prestato e reso la nostra Italia una Nazione migliore.

W le Forze Armate e W l’Italia.      

G.M.

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