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Giornata della Pace 2022. Il tema: “Educazione, lavoro, dialogo tra le generazioni”

«Ancora oggi, il cammino della pace, che San Paolo VI ha chiamato col nuovo nome di sviluppo integrale, rimane purtroppo lontano dalla vita reale di tanti uomini e donne e, dunque, della famiglia umana, che è ormai del tutto interconnessa. Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l’assordante rumore di guerre e conflitti, mentre avanzano malattie di proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della fame e della sete e continua a dominare un modello economico basato sull’individualismo più che sulla condivisione solidale. Come ai tempi degli antichi profeti, anche oggi il grido dei poveri e della terra non cessa di levarsi per implorare giustizia e pace.»

                  Nel messaggio “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura” per la LV Giornata mondiale della pace, che sarà celebrata il primo gennaio 2022, Papa Francesco tratteggia così la situazione attuale della Terra, bisognosa di speranza. Per un futuro di pace duratura, egli indica tre vie imprescindibili: il dialogo tra generazioni, l’educazione e il lavoro. Per quanto riguarda la prima, il pontefice parte dal constatare una crisi per la mancanza di un’idea condivisa di futuro, che si affianca al senso di impotenza dei giovani e alla solitudine degli anziani. Ma così mancano le basi per un dialogo sincero, non privo di dialettica ma basato sulla fiducia reciproca. I custodi della memoria devono invece camminare assieme a coloro che portano avanti la storia.

                  Per avere giovani liberi e responsabili occorre un’adeguata istruzione, fondamento di una società in grado di generare speranza, ricchezza e progresso e di promuovere uno sviluppo umano integrale. Purtroppo, continua il Papa, negli ultimi anni il bilancio per l’educazione è sensibilmente diminuito, mentre le spese militari sono aumentate. I governi dovrebbero riguardare le loro politiche economiche e invertire queste tendenze, perché il disarmo non può che arrecare benefici allo sviluppo di popoli e nazioni. Per questo, è sempre più urgente un patto educativo globale che promuova l’educazione all’ecologia integrale, secondo un modello culturale di pace, di sviluppo e di sostenibilità, incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente.

Infine, la terza via di Papa Francesco per garantire la pace passa dal promuovere e assicurare il lavoro, espressione di sé e dei propri doni e collaborazione con altri dove si da il proprio contributo per un mondo più vivibile e bello. La pandemia ha aggravato la situazione del mondo del lavoro, colpendo soprattutto l’economia informale, che spesso coinvolge i lavoratori migranti. Attualmente, solo un terzo della popolazione mondiale in età lavorativa gode di un sistema di protezione sociale o può usufruirne in forme limitate. Per questo, occorre ampliare le opportunità di lavoro dignitoso, perché solo così si può costruire la giustizia e la solidarietà in ogni comunità.

Rete Sicomoro

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