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E’ morto don Mario Galbiati, il microfono di Maria

Ho un bellissimo e affettuoso ricordo di don Mario di Radio Mater presso la quale per anni ho curato una rubrica sul tema della vita, bioetica e poi sull’immigrazione. Mi ha sempre lasciato fare, non mi ha mai chiesto alcunché, né lui né i suoi collaboratori, sugli ospiti che invitavo e sui contenuti delle puntate. Mi aveva solo e sempre ricordato e insegnato, col suo esempio, ad aprire e chiudere ogni trasmissione con la preghiera.

Ho vissuto anni bellissimi nella famiglia di Radio Mater e quelle poche volte che l’ho incontrato ho sempre avuto la sensazione di trovarmi vicino a un vero e proprio innamorato della Madonna e quindi dell’umanità intera che cercava, grazie alla Radio, di portare a Dio. Ho avuto la sensazione di trovarmi vicino, non ho paura a dirlo, a un Santo dei nostri tempi.

La Radio: che bella, che fascino, che idea, che missione. La forza della parola che giunge direttamente alle orecchie della gente, senza il travisamento delle immagini, e può aiutare le persone a sorridere, a convertirsi o solamente a darsi compagnia.

Grazie Don Mario per tutte le Ave Maria che continuerai a recitare su altri canali ma che ci permetteranno di restare sempre e per sempre in sintonia.

(Chi vuole ascoltare qualche mia passata trasmissione clicchi qui – Come Centuplo vogliamo ricordare don Mario con le parole di un suo grande amico e collaboratore, Enrico Viganò)

(di Enrico Viganò da Avvenire) – Ha fatto della radio uno strumento di missione. Al servizio del Vangelo, della Chiesa, delle famiglie. È morto ieri sera verso le 19 ad Albavilla – provincia di Como, diocesi di Milano – all’età di 92 anni don Mario Galbiati, sacerdote della Chiesa ambrosiana e fondatore di Radio Maria e di Radio Mater. Era ammalato da tempo. E in dialisi da una ventina d’anni. Da qualche tempo diceva: «Sento che il mio incontro con il Signore è vicino». Si è spento attorniato amorevolmente dai componenti della Comunità di Maria. Là dove ha sede la sua ultima creatura, Radio Mater.

Nato a Sant’Albino di Monza il 6 febbraio 1930, ultimo di sette figli, ordinato sacerdote il 28 giugno 1953 dal cardinale Ildefonso Schuster, don Galbiati già da novello prete diede prova di una profonda devozione mariana e di una peculiare creatività pastorale. Fondò nel 1954 la Pallacanestro Albavilla, di cui fu il primo allenatore e presidente. Fu tra i promotori della posa della croce sul monte Bollettone che domina il pian d’Erba.

Nei primi anni ’60 fece costruire nel nuovo oratorio un cine-teatro. Nominato parroco di Arcellasco di Erba il 19 marzo 1966, ristrutturando la casa parrocchiale nel seminterrato vi fece allestire una cappella che sarebbe divenuta la prima sede di Radio Maria. Era il 20 febbraio 1983 quando iniziò la sua missione nell’etere quella «radio delle famiglie» e «voce cristiana nella tua casa» che avrebbe fatto a suo modo storia.

Quello di don Galbiati fu un modo tutto nuovo e in controtendenza di fare radio, e non solo nel mondo cattolico: niente pubblicità e solo fiducia nella Provvidenza, nessun riferimento a dati Auditel ma volontariato, tanta preghiera, tante catechesi e testimonianze di fede vissuta. Un modo che sarà la peculiarità delle due radio di don Galbiati. All’inizio non fu sempre capito e le sue scelte condivise. Ma il tempo e il favore degli ascoltatori gli hanno dato ragione. Il 7 settembre 2013 don Galbiati inaugurò ad Albavilla la nuova Casa di Maria, in cui far risiedere Radio Mater, la Comunità di Maria e la Cappellina. Nella Cappellina si prega in diretta radio anche di notte, unica radio a livello nazionale a farlo.

La Casa di Maria è stata il ‘sogno’ di Don Mario da sempre. Un sogno che già nel 1989 aveva visto, grazie ai sacrifici di tanti ascoltatori, l’inizio nell’acquisto della Villa Vaccari di Erba, sei anni dopo aver fondato Radio Maria. Ma «un temporale umano», come era solito ripetere, glielo aveva impedito. Venne, allora, invitato da un rappresentante della Chiesa ad aprire un’altra radio.

Ai primi di febbraio del 1994, una missiva del Ministero delle Poste autorizzava l’accensione dei ripetitori della nuova radio, proprio nel giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda la prima apparizione della Madonna a Lourdes: l’11 febbraio. Per don Galbiati e per i suoi collaboratori, questa ‘coincidenza’ viene interpretata come «segno provvidenziale e materno di Maria» e come stimolo a percorrere un nuovo cammino nel mondo dell’etere. «È stato un uomo di Dio»: così lo ricorda monsignor Angelo Pirovano, prevosto e decano di Erba. «Un sacerdote che ha amato il Vangelo e la Mamma, come lui chiamava Maria. Il Vangelo e Maria sono stati i cardini della sua vita».

Fondatore di Radio Maria e poi di Radio Mater, ha inventato un modo nuovo di fare comunicazione: niente pubblicità, fiducia nella Provvidenza, volontariato, preghiera e catechesi

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