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Dopo un respiro profondo mi domando: “se non ora, quando”

Sono in partenza per l’Istituto Lama Tzong Khapa presso cui ho l’onore di tenere un seminario (il primo di un percorso) insieme ai colleghi Marco e Giovanni.
Il fulcro di tutto il percorso sarà la cura della relazione, il costruire rapporti armonici e consapevoli nelle organizzazioni. I temi, hanno come filo conduttore la consapevolezza, la pace e lo sviluppo delle qualità umane.

E proprio ieri, mentre preparavo gli ultimi discorsi, è arrivato un altro colpo, l’ulteriore invasione e l’ennesima minaccia di guerra nucleare, urlata all’universo.
Sono disorientata.
Quanto mi suona difficile entrare in aula per portare un pensiero di Etica di Saggezza e Pace in mezzo a questa assurda visione dualistica di potere-dominio che ancora gestisce le vite di noi tutti.
Questa esibizione egoica di politica nazionale e internazionale, dove comanda ancora e solo il Dio denaro.
E mi trovo qui, a far piccoli passi in un mondo immenso, dove i muri sembrano insormontabili, e continuo a camminare oscillando fra un grande sconforto e una insondabile fiducia.

E poi, niente. Così è.

La pratica insegna a procedere con sforzo entusiastico e ad affinare il discernimento per capire dove dirigere la propria energia, per comprendere dove poter intervenire affinché qualcosa cambi.
Mi fermo, ritorno a me e dopo un respiro profondo, molto profondo, mi domando
“se non ora quando?”
Se non ora quando: seminare, spendersi, credere, e lavorare instancabilmente.
Se non ora quando, cambiare?

Sono qui a parlare, ho scelto di fare questo e dunque continuerò a portare un’ educazione alla pace, ovunque me lo chiedano, al meglio delle mie capacità,
fino a che me ne sarà data la possibilità.
E so, anche, che non sono sola.

“𝐿𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒’ 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑟𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑙𝑜𝑟𝑎𝑡𝑎, 𝑛𝑒’ 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑙𝑐𝑜𝑙𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑎 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑎𝑡𝑎, 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑐𝑒𝑙𝑎 𝑝𝑖𝑢’ 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒, ‘𝐿𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎’ 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎’. 𝑂 𝑡𝑢 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑜𝑙𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑖𝑎 𝑖𝑙 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑜𝑙𝑒𝑛𝑧𝑎? 𝐷𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑐’𝑒’ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑒.
𝑁𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑠𝑎𝑟𝑎’ 𝑛𝑒𝑚𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎. 𝑄𝑢𝑒𝑙 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑒’ 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜. 𝐼𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑖 𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜. 𝐶𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑟𝑎 𝑖𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒, 𝑖𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜.
𝐸’ 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒.
𝑁𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜𝑙𝑎: 𝑟𝑖𝑚𝑒𝑡𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑢𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜, 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑖𝑎𝑚𝑜𝑐𝑖 𝑢𝑛 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑖𝑙𝑙𝑢𝑑𝑒𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑑’𝑎𝑣𝑒𝑟 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑟𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜𝑐𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑖𝑛𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎’ 𝑑𝑖 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎, 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎’ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎 𝑜 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎”.
𝑇𝑖𝑧𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑇𝑒𝑟𝑧𝑎𝑛𝑖

Schiena dritta, Cuore aperto
E Sorriso,
quello sempre.

Riflessioni scomode ma Vitali.

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