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Papa Francesco: dieci anni di “teologia della strada”

Ero in Piazza San Pietro dieci anni fa. Ero arrivato nel tardo pomeriggio, pioveva anche se non in modo insistente. Verso le sette ci fu la fumata, che in un primo momento non sembrava fosse bianca. Poi i rintocchi delle campane, la gente che esultava. Appena un’oretta dopo ci fu l’annuncio; quel cognome, Bergoglio, era sconosciuto a tutti, ma ci fu una un boato di gioia quindo fu annunciato il nome che aveva scelto: Francesco. Ricordo che una signora dietro di me, tra le acclamazioni e le risate di gioia, disse: “Certo, mo a Roma c’avemo pure ‘r papa Francesco!”, riferendosi ovviamente ad un altro Francesco molto amato in città, all’epoca capitano della squadra giallorossa, come a voler rimarcare ulteriormente la grandezza della scelta di quel nome. E poi arrivò il nuovo Papa (nel frattempo aveva smesso di piovere, lasciando spazio ad un bel cielo stellato), che col quel semplice “buona sera” riuscì in un attimo a farsi amare dal mondo intero, mettendo da parte i rigidi formalismi da protocollo, e indicando un’altra modalità del rapporto col Santo Padre, quella cioè di un incontro tra persone…

In questi dieci anni Papa Francesco ha testimoniato, con il linguaggio semplice della cosiddetta “teologia della strada” il vangelo di Cristo, ponendo in primissimo piano i poveri, soprattutto i più poveri tra i poveri. Non ha avuto timore di mostrare sin da subito uno slancio profetico che mettesse in forte discussione molte criticità interne alla Chiesa, e anche di aprire piste di riflessione da molti considerate scomode (non ultima quella sul celibato dei sacerdoti). È un uomo molto amato, ma anche, nello stesso tempo molto osteggiato, proprio per via di questa sua propensione profetica e pastorale senza timori. Alcuni dei suoi più acerrimi detrattori comunque spesso si nascondono dietro le pretestuosità tematiche, evitando ovviamente di entrare poi seriamente dentro la discussione, pur di screditarlo come uomo e come pastore. Il suo impegno a favore degli ultimi e per la pace è instancabile. Ed io oggi benedico e ringrazio il Signore per avercelo dato, e prego affinché ce lo conservi! Ad multos annos, Santo Padre!

Pasquale Pierro

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