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“Pronta come sasso in fionda”: Paolo di Nomadelfia ci parla di mamma Irene

Fervono i preparativi per la grande festa dei 100 anni di nascita di mamma Irene di Nomadelfia e quindi abbiamo incontrato l’amico Paolo di Nomadelfia che, tra un lavoro nei campi e un altro in ufficio, ci ha risposto a queste semplici domande

1) Per Nomadelfia è una grande festa: perchè?

Domenica per Nomadelfia sarà una grande festa perché non solo sarà ricordata Irene, prima mamma di Vocazione e cofondatrice di Nomadelfia, ma anche perché con lei ricorderemo la nascita di una nuova vocazione nella Chiesa. Infatti, le mamme di Vocazione sono state le colonne su cui si è sorretta Nomadelfia, capaci di portare l’amore da una dimensione umana ed istintiva ad una dimensione soprannaturale come specchio dell’amore di Dio

2) Tu che ricordo hai di mamma Irene?

“Pronta come sasso in fionda” così l’ha definita in una poesia Danilo Dolci. Penso che questa definizione descriva bene Irene, infatti la prontezza era una sua virtù. Questo però non è esaustivo, infatti erano tratti determinanti del suo carattere anche la dolcezza, la gentilezza e la premura per chiunque avesse davanti. Infine penso anche la sincerità con la quale parlava con tutti, e non aveva timore, se necessario, di fare anche alcuni richiami.

3) Che cosa dice oggi Mamma Irene, la maternità di vocazioni ai giovani? Può ancora affascinare questa scelta?

Io penso che La vocazione di Irene dice che essere madre è una missione e non un “diritto”, dice che l’amore quando è gratuito rende liberi. Ci dimostra che è vero il proverbio che “l’unica misura dell’amore è amare senza misura”.

Buona festa a tutti! Per chi non potrà essere presente all’evento resti aggiornato col sito di Nomadelfia mentre io proverò a fare qualcosa, per la prima volta, sul mio tiktok personale.

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