editoriali

Ubriacarsi è un peccato

Rimane il fatto che ubriacarsi non è un’innocente evasione di cui tutti, anche i minorenni, hanno diritto. Ubriacarsi, come drogarsi, è un peccato. S. Paolo annovera l’ubriachezza tra le opere della carne. A nessuno è lecito privarsi della salute e dell’uso della ragione che compromette la possibilità di discernere e di realizzare il bene che potrebbe essere richiesto anche all’improvviso. E il peccato è sempre un fallire il bene, e quindi favorire o compiere il male. Così per la droga.

Non dovremmo insegnare questo ai nostri figli perchè secondo l’ideologia dominante li renderemmo colpevoli del male in cui potrebbero incorrere? Ma perchè dovremmo ingannarli e mentire non dicendo loro che ad ogni scelta e ad ogni azione corrisponde una conseguenza?

Perchè dovremmo tacere che ubriacandosi peccano e si mettono in situazioni pericolose, maschi e femmine che siano?

Ingannarli e indurli così a peccare è uno stupro della loro ragione e della loro anima, un’opera satanica con conseguenze gravissime. Non dobbiamo nulla al mondo e ai suoi cattivi maestri: “Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar?” (2 Corinzi 6, 14-15).

di don Antonello Iapicca

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