pedagogia

L’evaporazione del ruolo genitoriale

La madre noleggia un’automobile di grande cilindrata. Il figlio neo-maggiorenne e senza patente la prende e la guida. In una curva, perde il controllo dell’auto e uccide un ventinovenne, procurando danni ad auto circostanti. A questo punto sulla scena compare la madre, che di fronte al mondo dichiara di essere stata lei alla guida dell’auto e quindi si assume la responsabilità di tutto. Ma ci sono troppi testimoni che hanno visto come sono andate realmente le cose. Quindi ora il figlio si trova indagato per reati gravissimi.

Questo fatto, realmente accaduto sette mesi fa e di cui i media in questi giorni hanno ricominciato a parlare, è sintomatico di ciò che sta accadendo nella relazione tra genitori e figli.

Se fino a ieri parlavamo di adulti che si sostituiscono ai propri figli in tutto ciò che è faticoso e impegnativo, oggi siamo arrivati all’adulto che si fa mettere in prigione al posto del figlio, assumendo su di sé la colpa e la sanzione derivante all’azione che ha rilevanza penale.

Hai rubato? Non importa, in prigione ci vado io. Hai ucciso qualcuno? Non voglio che tu ne soffra le conseguenze per cui davanti alla legge ci finisco io.

L’adultità obbliga ciascuno di noi al rispetto della legge, ad avere cura della vita propria ed altrui, a vivere cercando di rendere la propria esistenza un terreno fertile capace di dare frutto per sé e per gli altri.

La storia di cui stiamo parlando ci mostra perché tanti giovani adulti oggi sono così fragili. Accanto a sé hanno “allenatori” ed educatori che provano a deresponsabilizzarli in tutto e di tutto. Protetti come pulcini fragili, accolti – e a volte anche sponsorizzati – in ogni loro richiesta di divertimento e gratificazione immediata, giustificati anche di fronte all’ingiustificabile, il problema di alcuni giovanissimi è che non hanno sviluppato un senso morale e non hanno costruito dentro di sé quelle competenze che permettono di muoversi nella vita con la giusta direzione e con obiettivi funzionali al bene proprio e altrui. Se mancano queste due dimensioni, il danno che ne deriva può essere gravissimo e a volte, purtroppo, irreparabile. Proprio come in questo caso.

L’articolo completo su questo fatto di cronaca è nel link. Potete leggerlo con i vostri figli o con i vostri studenti. Eventualmente condividerlo con altri genitori.

di Alberto Pellai

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