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Bodhisattva: il leader 4.0

Sogyal Rinpoche in 𝑅𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑢𝑙 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒 scrive:

“Il mondo ha bisogno soprattutto di bodhisattva, veri servitori della pace “rivestiti” come dice Long-chenpa, “della corazza della perseveranza”, dediti alla visione del bodhisattva e alla diffusione della saggezza in tutti i campi dell’esperienza. Abbiamo bisogno di avvocati bodhisattva, artisti e politici bodhisattva, medici ed economisti bodhisattva, educatori e scienziati bodhisattva, tecnici e ingegneri bodhisattva, bodhisattva ovunque, che operino come canali consapevoli di compassione e saggezza a ogni livello sociale e in ogni situazione, impegnati nella trasformazione della mente e dell’azione, propria e degli altri, lavorando instancabili, nella certezza dell’appoggio degli esseri illuminati, per la preservazione del nostro mondo e per un futuro migliore.”

Ho lavorato a lungo sul mio intento, credo di averci lavorato da sempre fin da bambina, fra l’inquietudine e la smania di trovare uno scopo a tutte quelle giornate che si susseguivano incessantemente. Il tempo chiarisce e oggi l’intento è sintetizzato in una parola: Bodhisattva.

𝑩𝒐𝒅𝒉𝒊𝒔𝒂𝒕𝒕𝒗𝒂 rappresenta la risposta alla domanda che mi sento porre: cosa ti spinge a continuare nel tuo progetto (più folle che ardito) nonostante le difficoltà e la tanta fatica?
𝑩𝒐𝒅𝒉𝒊𝒔𝒂𝒕𝒕𝒗𝒂 rappresenta il punto di incontro fra me Marco e Paolo.

E’ una parola sanscrita che indica un essere dedito al risveglio e ad agire per il beneficio degli esseri viventi.
E’ una via radicale e possente perché è spoglia di orpelli e narrazioni, e non ammette scuse.
E’ radicale perché afferma che la realizzazione della nostra felicità viene solo dal mettersi al servizio del benessere degli altri, come del proprio: la nostra felicità è connessa con il benessere altrui.

“Bodhisattva ovunque” scrive Sogyal Rinpoche: per costruire un’azienda, per portare educazione, per creare ricchezza, per dare l’esempio, per comunicare bene, per creare comunità, occorre seguire la via del Bodhisattva.
Mi piace pensare al Bodhisattva come un leader 4.0, una figura nuova e rivoluzionaria che ha 2500 anni.

Abbiamo bisogno che il mondo (soprattutto del lavoro) si lasci permeare, con fiducia, fin nelle ossa, da queste tradizioni sapienziali secondo cui il senso dell’umana esistenza e felicità, non si può trovare nell’isolamento , ma nasce dalla generosità e dalla comprensione.

Io e Marco abbiamo deciso di aprire questa seconda edizione del corso “𝑅𝑒𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖”
portando ai manager e ai professionisti presenti, proprio la figura del Bodhisattva.

Le riflessioni scomode ma Vitali di oggi ti invitano a rileggere la lettura e a lasciare che vada a muovere le giuste corde, perché tu possa riflettere, forse con occhi diversi, sul tuo vero intento.

Ti auguro che sia una settimana virtuosa.

Michela Vitali

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