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Le partite di Sinner andrebbero viste a scuola come lezione di educazione civica

Tutti stanno parlando di questo giovanissimo fenomeno italiano che sta scalando la vetta del Tennis Mondiale cominciando a vincere premi prestigiosi oltre a sconfiggere avversari ben più quotati di lui.

Jannik Sinner sta anche riscuotendo ottimi ascolti televisivi e io per primo ho detto ai miei figli calciofili come me: dobbiamo metterci a vedere anche un po’ di tennis. A maggior ragione me ne sono convinto leggendo alcune interviste al ragazzo come quella da cui ho estrapolato la foto per questo post (intervista che potete leggere qui) e scoprendo questo breve ma esemplificativo post scritto sulla Gazzetta.

Ecco il testo.

“Fossi un maestro elementare o un professore delle medie, proietterei in classe la finale del torneo ATP di Pechino, vinta da Jannik Sinner su Daniil Medvedev, come lezione di educazione civica. Farei vedere quando si becca un terribile lungolinea dal russo e lo applaude picchiando una mano sulle corde e poi, quando sbaglia l’ennesimo smash e, invece di imprecare o spaccare la racchetta a terra, gli scappa da ridere. C’è tanto sport in quelle due immagini: la percezione dell’avversario, non come nemico, ma come un compagno di gioco che ti fa crescere. Infatti, Jannik l’ha riconosciuto durante la premiazione: «Grazie, Daniil, perché a forza di battermi e di allenarti con me, mi hai migliorato».

S’impara di più da una sconfitta e da uno smash sbagliato che da una vittoria. Un errore non è un fallimento, è solo un passo sbagliato, di cui si può anche sorridere, ma che ti porta avanti comunque. E poi direi a quei ragazzi: «Vedete che gambette e che braccine ha il nostro Jannik? Circolano tennisti grandi e grossi che sembrano lottatori di wrestling. Ma Sinner li batte tutti, perché non conta il contenitore, conta il contenuto, cioè il talento. E se lo annaffi bene come fa lui, con volontà e sacrificio, il talento ti rende invincibile. Vi ripetono sempre: quando sarai grande, potrai… quando sarai grande farai… Sembra che voi, per ora, dobbiate solo aspettare. Invece Jannik vi dimostra che si può essere grandi già da piccoli».

Un ragazzo che sa complimentarsi con l’avversario e non prendersela con l’arbitro per una sconfitta, un ragazzo che non per forza deve andare in Palestra a far crescere i muscoli ma ha allenato maggiormente la testa, un ragazzo che sa che conta il talento e anche questo va perfezionato costantemente, giorno dopo giorno.

Ai miei figli, ai giovani che ci leggano, a voi maestre e professori così numerosi tra i nostri lettori (è un privilegio avervi qui, grazie), agli educatori anche io voglio dire: guardate assieme in classe le partite esempio del tennista Jannick Sinner come ora di educazione civica.

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