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Voi lanciate letame dove noi salviamo vite umane

LETAME – Rispondere per le rime, offendervi, sarebbe fin troppo facile. Qualsiasi persona di buona volontà vi prenderebbe a sberle. Con chi abbiamo a che fare? Con dei bulli? Dei pericolosi fanatici? Dobbiamo temere per le nostre vite? Non sono queste, però, le domande che ci tolgono il sonno. Di prepotenti, purtroppo, è pieno il mondo. Non è nemmeno il timore che accada qualcosa di brutto ai membri del Centro Aiuto alla Vita di Padova, a preoccuparci eccessivamente.

Ci intristisce – e tanto – invece la ideologica caparbietà che vi rende ciechi di fronte all’immenso e stupendo miracolo della vita nascente. Non entro nel merito del diritto – o presunto tale – all’aborto. In questo momento m’ interessate voi. Vi immagino giovani, pieni di entusiasmo per le vostre battaglie, giuste o sbagliate che siano. Vi vedo combattere per i vostri diritti. Mi piace pensare che, come tutti noi, siete contro le guerre infami che, feroci, si combattono sotto gli occhi di una umanità stanca e avvilita.

Il diritto delle donne a decidere delle loro esistenze senza dover sottostare alle decisioni dei maschi ci vede in perfetta sintonia, così come l’orrore per gli spietati femminicidi che si susseguono. È la vita nel suo primo germogliare che proprio non riuscite a sopportare. Ci sarebbe da indagare, e tanto. Mi fa paura la vostra mancanza di umanità nel momento in cui una vita che non ha la forza di difendersi viene stroncata. Mi sforzo di capire. È la donna che deve decidere che cosa fare del suo corpo, è vero, ma quel feto è altra cosa da lei. È vita.

Il dramma è tutto qua. Siamo tutti nati dal grembo di una donna. Quel bambino destinato alla fogna oggi, potevamo essere stati noi ieri. Basterebbe questa elementare riflessione a renderci più pensosi e misericordiosi. Nemmeno il reo che si è macchiato dei delitti più atroci, viene condannato a cuor leggero; facciamolo, ma con le lacrime agli occhi. E solamente dopo esserci accertati che davvero le abbiamo tentate tutte per poterlo evitare. Perfino nelle più lugubri sentenze occorre conservare un pizzico di dignità e umanità. Tutti, anche ai più spietati e riconosciuti assassini, viene concesso il diritto a difendersi per tentare di essere assolto o, almeno, vedersi ridurre la pena. A nessuno dovrebbe far piacere rinchiudere gli uomini in carcere. Si cerca di capire. Si va alla ricerca di qualcosa che possa giustificare, almeno in parte, le sue azioni. Nessun giudice è contento di pronunciare una condanna all’ergastolo. Deve farsi forza. Aggrapparsi al diritto e alla pietà.

Restiamo umani. Ci conviene. A Padova, un cumulo di letame è stato depositato davanti all’ingresso della sede del Centro Aiuto alla Vita. Ovviamente, i responsabili sono corsi a nascondersi. Vecchia e insopportabile strategia. I vigliacchi hanno sempre fatto così. I camorristi di antica data ricorrevano allo stesso stratagemma. Davanti alla casa del nemico, durante la notte, veniva scaraventato il letame delle stalle. E da quel momento le morti dall’una e dall’altra parte non si contavano. Faide infinite. Comunità lacerate. Condanne a morte per i loro stessi discendenti prima che nascessero. Stupidi. La cattiveria, anche la più feroce, si nutre sempre di stupidità. Meschina quanto volete, ma pur sempre stupidità. Solo due domande ai “ coraggiosi”‘ fratelli avvezzi a maneggiar letame.

Siate onesti, ditemi la verità: vi dispiace davvero tanto che, grazie all’impegno, alla vicinanza, all’ aiuto concreto di chi lotta per la vita, decine di bambini destinati alla fogna sono nati e oggi sono la gioia di chi li ha messi al mondo? Se si, perché? Per quanto mi riguarda, vi assicuro che niente al mondo potrebbe rendermi più felice del sorriso di quel bambino, che anche grazie al nostro farci prossimo, fu strappato al buco nero. Insieme a quello dei suo genitori, naturalmente, che non smettono di ringraziarci per non averli lasciati soli nel momento più delicato e difficile della loro vita.

Maurizio Patriciello.

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