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Per una Quaresima di perfetta letizia

Gesù è un Dio fatto uomo che appena nasce sa già che dopo trentatré anni sarebbe morto male.

Ne avrebbe avuti parecchi di motivi, per diventare un Dio uomo afflitto, rompiscatole e un po’ piagnone.

E invece, questo Gesù parla agli uomini perché la Sua gioia sia in loro e sia una gioia piena.

Due lacrime le fa pure lui quando vede Marta e Maria disperate per la morte di Lazzaro, piange pure davanti a Gerusalemme, e si commuove vedendo la vedova di Nain.

Gesù sa piangere, aivoglia, non è un anestetizzato alla sofferenza.

Sa pure tirare grossi sospiri, pigliare e andarsene discretamente scavolato, tipo quando i farisei gli chiedono un segno dal cielo.

Sa alzare la voce della serie ma siete de coccio, quando gli apostoli si mettono a discutere per il pane che manca e non se lo filano di pezza, we gente avete dimenticato che i pani so moltiplicarli?

Eppure sceglie di amare.

Resuscitava i morti, guariva centinaia di malati, attirava le folle, e sapeva pure che fine avrebbe fatto dopo aver aiutato tanta gente.

Eppure sceglie di essere mite e umile, sceglie la gioia del cuore che fa stare in perfetta letizia anche nella prospettiva della morte di croce.

Sceglie di dirci a parole chiare e tonde che la malinconia esibita nell’ora del digiuno è da ipocriti, perché farsi vedere addolorati nel momento dell’offerta a Dio toglie il senso del sacrificio.

Gesù ci vuole profumati, lavati al volto, perché la gente non veda che si digiuna.

Eh cavolo. Io soffro e secondo Gesù devo farmi due risate?

No, altrimenti avrebbe sorriso pure Lui davanti alla tomba di Lazzaro o salendo al Calvario. Non è andata così.

Però Gesù invita alla lietezza del cuore. A fare il bene nonostante non venga ricambiato. A star sereni davanti alle offese, che Dio vede e provvede.

Gesù è riuscito a stare in perfetta letizia nonostante sapesse che sarebbe morto odiato, sputato in faccia, offeso, frustato e preso in giro pure da sotto la Croce.

Di facce tristi in giro ne abbiamo parecchie. Fidatevi, non serve aggiungerci le nostre.

Qualunque croce stiate attraversando, qualsiasi prova stiate affrontando, buona Quaresima.

E un augurio di perfetta letizia del cuore.

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