Romics e gli abbracci dei bambini

Partecipo ogni anno al Romics per mantenere vivo il fanciullino che è in me.

Quest’anno accompagno mio figlio che è un cosplayer.

I cosplayer sono appassionati o, più raramente, professionisti che si travestono per interpretare personaggi di fantasia. Il termine “cosplayer” deriva dalla parola giapponese “cosplay”, che significa “recitare con un costume” ¹. Questo singolare hobby consiste nel fabbricare ed indossare ingegnosi costumi al fine di impersonare famosi protagonisti di film, fumetti o videogiochi. Ma non si tratta solo di somiglianza estetica: i cosplayers più determinati arricchiscono il proprio repertorio con “live performance”, mimando gesti o pose tipiche del personaggio rappresentato – anche io l’ho imparato solo oggi.

Mio figlio Mauro ha ideato il costume tratto dal personaggio Catnap e poi, grazie all’instancabile lavoro professionale delle amiche di Nomadelfia, ha creato il tutto con della stoffa viola a peluche: un mese circa di preparazione per un risultato di altissimo profilo. Grazie Antonella, Rosella, Olga e non solo.

Catnap è un peluche del gioco poppy playtime chapter 3.

Al di là di tutti questi dettagli tecnici, io oggi, nel primo giorno di Romics24 a Roma, in modalità defilata, mi sono goduto le numerose volte in cui tanti bambini (soprattutto) e qualche ragazzo o adulto, hanno chiesto a Mauro/Catnap una foto insieme per poi abbracciarlo.

Bambini festosi che abbracciano tuo figlio felice: che cosa volere di più dalla vita?

Forse è questo uno dei tanti segreti del Romics: sotto ogni maschera c’è un adulto, un giovane che vuole rimanere bambino per portare un po’ di gioia, serenità, sorrisi, abbracci agli altri, ai più piccoli e anche a chi, come me, ha ancora voglia di mantenere il sogno desto e la voglia di raccontare il bello che quotidianamente ci circonda… pur se in maschera.

(se vi va seguite il canale youtube di mio figlio Mauro)

https://www.youtube.com/@Mauro_303