cultura

La grammatica e i suoi misteri – puntata 8 – di presente e di passato

L’argomento di oggi me l’ha suggerito una signora che segue questa rubrica e mi ha telefonato appositamente per indicarmelo.

Si sente spesso dire in TV o durante conversazioni quotidiane: “ lo faccio da quando sono bambino” oppure ad esempio “ gioco a calcio da quando ho 20 anni” . Ahimè, purtroppo non siamo più bambini, né abbiamo più 20 anni, quindi usare il verbo al presente non è corretto.

Anche se l’azione di cui parliamo la stiamo facendo a tutt ‘oggi nel presente, bambini o ventenni lo eravamo in passato . Quindi, chi ha studiato la consecutio temporum in latino lo sa bene, la frase corretta è: “ lo faccio da quando ERO bambino” o “ gioco da quando “ AVEVO vent’anni”.

L’azione è al presente ma è iniziata nel passato.

Ho letto da qualche parte che l’avvento della scrittura on line dei messaggi istantanei, ci ha fatto perdere l’abitudine di coniugare i verbi in tempi e modi diversi dal presente ( vedi il congiuntivo ormai in via estinzione) ma questo ci porta a racchiudere il nostro pensiero e l’orizzonte delle nostre idee solo al qui e ora, solo al momento fuggente.

Come se non ci fosse un passato, né un futuro, o un’ipotesi possibile oltre all’istante presente. Ciò riduce drammaticamente le nostre capacità di pensiero, di avere idee e allargare il nostro ragionamento. Se non parliamo mai al passato, o con periodi ipotetici o al futuro, ma usiamo solo il presente, perdiamo l’abitudine di pensare al passato, di pensare ipotesi oltre al qui e ora. Sembra banale, che vuoi che sia un verbo coniugato sbagliato, dico tutto al presente che faccio prima, ma non è così. Anche la mente va allenata come il corpo e bisogna allenare la mente a ragionare e a pensare anche seguendo le coordinate del tempo che scorre, del tempo che è passato e di quello che arriverà.

Una mente capace di fare questo sarà molto più propensa ad avere nuove idee, a elaborare nuove possibilità, a vedere il mondo in un orizzonte più ampio, e, di
conseguenza, anche a capire qualcosa di più di questa umanità così complessa e complicata.

Alla prossima settimana

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