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Venarotta e la chiesa dedicata al miracolo di Fra Serafino

Nella serie “luoghi da visitare” ce ne è uno che voglio presentarvi anche perchè ho la fortuna di “abitarci” accanto in questi giorni di vacanza marchigiana.

Subito uno spunto di riflessione: quanti luoghi di valore storico, o solo affettivo, abbiamo “accanto” e non visitiamo quasi mai perchè così vicini da poterci andare sempre ma in realtà non ci andiamo mai?

Raccontateceli, raccontiamoli.

Io voglio parlarvi della chiesetta del Cardinale in Venarotta, provincia di Ascoli Piceno rimandandovi al sito del Comune di Venarotta ma in breve la Storia è questa

“La costruzione dell`oratorio dedicato alla Madonna delle Grazie è attestata nel 1599. Meglio noto come ‘chiesa del Cardinale’ proprio a causa del motivo della sua costruzione. Infatti fu realizzata per grazia ricevuta dal Cardinale Ottavio Bandini, che in quel punto cadde da cavallo e si ruppe malamente il femore rischiando l’amputazione dell’arto inferiore. Venne chiamato fra Serafino che per intercessione della Madonna guarì Miracolosamente il cardinale. L’oratorio ingloba la precedente edicola Dedicata alla Madonna e realizzata nel 1536.
Due dipinti, aventi per soggetto la caduta da cavallo e la successiva guarigione, furono eseguiti da Simone de Magistris.”

Interessante anche la ricostruzione dell’accaduto che ne fa il sito “Luoghi del Silenzio” , che pubblica anche delle foto bellissime ma a me piace riportare il testo “ufficiale” redatto dall’amico Padre Renato Lupi (che qui vedete in foto).

“VENAROTTA E IL CARD. OTTAVIO BANDINI (1558-1629)”

Il 27 marzo 1623, in Fermo, il cappuccino p. FRANCESCO PERGOLA DA CINGOLI (t 1628) teste nel Processo Ordnario Fermano per la Causa di Betificazione e Canonizzazione del Servo di Dio fr. Serafino da Montegranaro laico cappuccino (t 1604, dichiarato Santo nel 1769), cosi testimoniava:

“Et in questo ordine mi occorre soggiungere come il S[ig] Cardinal Bandino l essendosi rotta una gamba a Venarotta Villa distante da cinque miglia da Ascoli, mandandomi detto Cardinale a chiamare perché io dovesse arrivare da lui, assieme condotto fr. Serafino; dove arrivati, commandò esso Cardinale a detto fr. Serafino che facesse un segno di Croce sopra la sua gamba che si era spezzata; et ricusando di farla, disse fr. Serafino: “Per essere io laico, tocca a sua Paternità, come guardiano e sacerdote, di farla!” ; onde io glielo commandai, et lui subito hobedì, pigliando da un lochetto del suo habito un Agnus Dei, dove erano alcune sante Reliquie. Mentre stava per fare questa Croce disse:

“Signor Cardinale, habbiate fede a queste sante Reliquie!”.

Et con quelle fece alcuna Croce dov’era il male, et poi ci partissimo da lì; la mattina seguente Sua Signoria ill.ma ci fece entrare in cammera, et mi toccò la mano dicendomi:

“Padre Guardiano, ho conosciuto [20r] come il Santo Iddio mi ha voluto guarire per mezzo di questo nostro frate Serafino, porché la mia gamba nel ricevere quelle[sic] Croce sentei particolar mutiv03 alla mia gamba la quale, prima, non curava cosa alcuna4, et questa mattina ha buttato una gran quantità di marcia”.

Deponeva al medesimo Processo il p. GIROLAMO AMATI DA MACERATA (t 1633):

“Et io ho visto la chiesa che il signor Cardinale ha fatto fabbricare a Venarotta nel loco dove occorse la rottura della sua gamba, nella quale chiesa vi sono molte pitture et in particolare vi è dipinto fr. Serafino che sta in genocchione avanti il letto di SS. illustrissima con le mane piegate”.

N. Bene – Il testo del Processo ms, in pessime condizioni e ora interamente trascritto, si trova in Arch. Storico Arciv. di Fermo, coll. Palchetto IV, T 43; dove si può anche consultare la trascrizione effettuata dal sottoscritto.

P. Renato Raffaele Lupi – Archivista dei Cappuccini

Venarotta, marzo 2008.                                                         

  1. Il cardinal Ottavio Bandini, prima che Fermo fosse elevata ad archidioces , u Legato del Papa in Fermo; su di esso vedi LUPI RR, FD, I (ROSINI), 35s, nota59, 120 nota67, 1107 (il card. Bandini invita il vescovo di Ascoli mons. Sigismondo Donati, nel 1609, a chiamare ad Ascoli il p. Bernardino da Orciano perchéfabbrichi nella sua diocesi il Processo canonico Ordinario sufr. Serafino da Montegranaro), 1070 (il card. Bandini era stato inviato, Legato pontificio, a Fermo nel 1595 in sostituzione del vescovo Sigismondo Zanettini).
  2. sul card. Ottavio Bandini, vedi LUPI RR, FD, 1 (ROSINI), 451 nota847, URBANELLI, 1 Cappuccini ad Ascoli, 1998, 76-78, 331-333. Detto cardinale, dopo Fermo, fu nominato il 25 febbraio 1598 anche Legato di Ascoli Piceno [FD, l, (ROSINI), 935 nota16271. L’episodio della caduta da cavallo del Porporato a Venarotta va situata nel 1599, o nel 1600, giacché nel 1599 (dopo Pentecoste) p. Francesco era giunto ad Ascoli, guardiano di quella fraternità in cui viveva allora san Serafino. Si potrebbe anche ritenere che l’incidente al Porporato fosse accaduto mentre il egli con il suo seguito si portava nella sede della nuova Legazione di Ascoli (questo spiegherebbe la grande preoccupazionc della Communità ascolana per le condizioni dell’illustre Porporato e le cure premurose apprestategli soprattutto per opera del chirurgo recanatse operante in Ascoli, il dottor Nicolò Medicina al quale la Connnunità concesse l’ascolanità (cittadinanza onoraria); le memorie storiche riferiscono anche che si mosse coscienziosamente intorno all’infortunato Presule anche il medico venarottese Bruno Zaccardi.

Quasi un fremito (una scossa, una rivoluzione interna).

Come dire che erano risulati inefficaci i palliativi della medicina.

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