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Tre suggerimenti per ridare al calcio il suo ruolo educativo e non solo

Ho scritto una trilogia – tre capitoli – dedicati a mister, genitori e presidenti (non tutti chiaramente) a cui imputo l’abbandono del calcio giovanile e la morte del calcio.

1° capitolo:
La sindrome del “Football Genitorus procuratorus“.

E’ un male difficile da estirpare la voglia di gestire in prima persona i figli anche in ambiti non familiari e’ deleteria.
Non li condanno questi papà e queste mamme !
E’ una malattia la sindrome dell aspettativus e del riscattus .Una specie di demenza che spinge a far percorrere ai figli un sentiero studiato che eviti gli errori subiti in età infantile dai genitori stessi.
La malattia dei genitori porta all’abbandono al calcio del 90% dei pargoli.
Lì ,allora ,cronicizza il malanno soprattutto del papà ex calciatore. Gli effetti sono per lui devastanti con il figlio tanto immaginato calciatore sin dai primi passi,vederlo ginnasta col body …. rasentera’ quasi il suicidio.

2°capitolo calcio dilettanti:
la sindrome del” mister “miraggius professionisticum“.
Personaggio, quasi sempre ex calciatore ,si aggiorna con i vari corsi solo perché obbligato ma in realtà lui sa cosa deve fare.
Assoldato in una squadra di pulcini, lavagnetta sempre in borsa prepara i mesocicli di allenamento.
Pre campionato, fase difensiva,pressing, fase offensiva ,transazioni,palle inattive.
Perde mezz’ora buona per elargire concetti che mai capiranno quei poveri ragazzi di 10 anni.
Ripete si arrabbia rispiega ,non sapendo che a quella eta’, i bambini hanno al massimo 5/7 minuti pedagogicamente parlando per mantenere l’attenzione, per poi pensare ad una farfalla che vola sul prato.
La sindrome dell’ emule del professinisticum è una malattia comune al 70% degli allenatori.
Insiste imperterrito lezione pre gara,post gara,analisi degli errori nel pre allenameno,e del post gara.
Ore ed ore buttate e sottratte ai fanciulli a cui servirebbe una bella partitella ,dei bei dribling, delle giocate libere ed estrose.
Macchè il suo credo e’ maniacale :gare a due tocchi ,non devi dribblare troppo! devi stare teso e concentrato chiaro!
E poi ?tutti sotto pressione tutti in competizione,a giocarsi il posto ,pena esclusione e selezione.
La sindrome del “mister arrivistus “e’ grave porta all’abbandono del 90% dei pargoli al calcio.
Ragazzi tristi,allenamenti noiosi ,zero ricerca dell’estro una misera sconfitta sportiva.
Pero lui è tronfio e a casa fa la match analysis della gara dei suoi pulcini .
Povero calcio, povero gioco, poveri ragazzi.

capitolo calcio dilettanti: la sindrome del presidente ossessionum accentricum ,tronfius.
Personaggio semi imprenditore poco incline al calcio, strategicamente cerca nella società che ha fondato, un rendiconto in termini di visibilità.
Una vera e propria malattia” l’accentratorium” ma rende bene ,soprattutto fa star bene quei personaggi con scarsa personalità che pagando fanno autoterapia.
Questo personaggio, studia nei minimi dettagli il Real Madrid ed il Barcellona .
Emulandoli assolda staff infiniti tipo i loro,senza pensare che per la sua società servirebbe gestire un duecento o poco più di bamboccetti. Bambini che da poco danno quattro calci al pallone, non Messi.
Lo staff e’ pronto,
Direttore tecnico, direttore sportivo, preparatore atletico, preparatore motorio, direttore generale,direttore della scuola calcio, vice direttore,osservatori,capo scouting, direttore del marketing ,direttore della comunicazione e dei social.
Ora è tronfio, riunisce queste 10 figuri e delinea la sua linea strategica: controllare che tutto sia al proprio posto e sotto i suoi ordini.
Quando va a casa continua a contattare ed a darsi importanza ,quella che solo per contratto fingono di dargli i propri collaboratori.
Lui e’ felice anche se leggendo i programmi dettati dalla Sgs si accorge che siano lontano anni luce rispetto a quelli del Real Madrid.
Sei bravo al gioco del calcio? Lo sparviero? Divertiamoci alla grande?Difendiamo la meta? Il gioco delle volpi!.
Impreca :maledetto programma pedagogico dei giochetti!
Perché non una finale di Champions?
I bambini intanto pressati dallo staff apocalittico e da riunioni megalomani, non capiscono più a che cosa stanno giocando e perché.
I piu bravi delle prime squadre si vedono spalleggiati , elogiati spronati alla vittoria, gli altri numeri ,seconde linee, quantità.
La sindrome del “presidentum egocentricum” porta all’ abbandono del 90% dei ragazzi.

Ci chiediamo perché’ non ci sono più talenti?
La risposta e’ semplice: il calcio normale, divertente e puro e’ morto.
Tagliare gli staff e con quei soldi risparmiati, mettere un quarto allenamento in cui i ragazzi facciano partite libere senza vincoli.
Dove il motto sia dribbling e divertimento.

Assoldare educatori, motivatori col sorriso sempre sulle labbra, zero stress, capaci di trasmettere la passione per questo divertentissimo sport.

Aldo Vergine

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