buona novellachiesa

Zaccheo, scendi subito, devo venire a casa tua

Oggi mi sembra bello e importante chiamare la vostra attenzione innanzi tutto alla gioia di un uomo incontrato da Cristo Gesù  nella città di Gerico. Si tratta di Zaccheo, che essendo esattore di tasse, si era arricchito enormemente alle spalle della gente di quella città in particolare i poveri che avevano difficoltà o addirittura non erano capaci di pagare i tributi. Notiamo due cose stupende in questo incontro:

* Innanzi tutto consideriamo Zaccheo. Senz’altro non poteva sentirsi a posto. Infatti era considerato peccatore pubblico, e probabilmente tante volte aveva messo a tacere la sua coscienza soprattutto per il suo opprimere i poveri. Ecco però un momento di grazia che egli accoglie. Sente  il desiderio di vedere Gesù, ed essendo piccolo di statura, sale su un albero sperando di vederlo.

* Interessante la reazione stupenda di Gesù. Egli chiama Zaccheo per nome, e senza fargli nessun rimprovero, lo accoglie  con viscere di misericordia come per abbracciarlo, e così gli cambia la vita. Gli offre la possibilità di riscattarsi guardandolo negli occhi e nel cuore con simpatia e amicizia e, senza tanti preamboli, si fa invitare a casa sua. Quanto è grande l’Amore misericordioso di Dio fatto carne in Gesù! L’incontro con Gesù trasforma Zaccheo che così diventa una altro uomo. Da essere attaccato ai soldi in modo morboso, si libera da questo male e fa una cosa da lui mai pensata prima. Dice a Gesù: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Immaginiamo la contentezza di Gesù che allarga la sua visuale  rivolgendo lo sguardo a tutta la famiglia di Zaccheo dicendo: “Oggi per questa casa è venuta la salvezza”. Così Gesù ci fa capire che una persona che si converte cambiando vita, ha un influsso benefico sulla sua famiglia e oltre i confini di questa, grazie all’azione d’amore di Colui che “è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

Spero che l’avere ascoltato il passo evangelico che ci ha parlato di Gesù che opera per accogliere e salvare tutti, e di Zaccheo che a Lui si apre per percorrere la strada di una vita nuova, ci abbia fatto venire la voglia di migliorare il tenore della nostra vita, dicendo SI’ alla chiamata di Cristo che oggi ci invita ad una fedeltà più profonda a Lui, ai Comandamenti e al Vangelo, e ci invita ad avere relazioni più vere e più sentite con tutti, come fa anche Paolo nella seconda lettura di oggi. Egli ci invita ad essere degni della chiamata del Signore affidandoci alla potenza divina.

Come sarebbe bello se ognuno e ognuna di noi dicesse: ‘Voglio imitare Zaccheo, voglio alzare la mia testa per fissare Gesù negli occhi e dirgli che voglio migliorare  la vita in tutti i suoi aspetti. Questo è ciò che voglio fidandomi non tanto di me stesso quanto dello Spirito e dell’energia che Egli dona. Voglio cambiare vita!’ Sono tantissimi che hanno fatto questo passo, invitati da Dio stesso mediante l’illuminazione ricevuta nella preghiera, o grazie all’esempio dei martiri dei tempi antichi e recenti, o anche grazie all’impulso di tante persone come Giovanni XXXIII, Giovanni Paolo II e Papa Francesco. Molti si sono convertiti, facendo l’esperienza della gioia che proviene dalla salvezza.

E per concludere, ecco alcune domande che mi vengono in mente pensando alla gioia immensa che riempì il cuore di Zaccheo nel suo accogliere l’Amore Misericordioso di Gesù. Noi siamo stati battezzati e quindi siamo stati salvati. Abbiamo fatto un’esperienza personale e vera della salvezza? Abbiamo provato gioia per questo grande dono? Abbiamo sentito il bisogno di proclamare tale gioia alla presenza degli amici e di tutte le persone incontrate nel nostro cammino di vita? Chiediamo la grazia di provare tale gioia e di proclamarla per il beneficio di tutti coloro che ci guardano e ci ascoltano.

Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano

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