cultura

La lavanda e le sue lacrime

Nelle sere d’estate non c’è migliore relax che “sgranellare” i fiori di lavanda, essiccati al sole, per riempire i sacchetti di raso (riciclati da bomboniere) in modo da creare dei profumatori green da armadio. La lavanda (Lavandula officinalis) è una pianta erbacea perenne che può raggiungere il metro d’altezza è originaria delle regioni mediterranee ed è ampiamente diffusa anche in Medio Oriente.

I fiori dal caratteristico colore azzurro-violaceo e tutte le parti aeree della pianta sono utilizzate per preparare olio essenziale o estratto secco titolato in essenza. La lavanda ha molteplici proprietà calmanti, ansiolitiche, antimicrobiche e antinfiammatorie, il suo olio essenziale è ricco di sostanze funzionali come terpeni, tannini, flavonoidi, derivati cumarinici, acido rosmarinico e fitosteroli. Inoltre agisce sul sistema nervoso centrale con azione sedativa e ansiolitica favorendo anche il rilassamento muscolare.

La lavanda è una delle piante più utilizzate ed apprezzate fin dall’antichità per profumare e curare il corpo. Il nome stesso deriva dal verbo latino ‘lavare’ perché veniva utilizzata per profumare l’acqua per la detersione personale. Cresce spontaneamente in tutto il bacino del Mediterraneo ma può essere tenuta facilmente anche in giardino e nei terrazzi e nei balconi dove regala splendide fioriture decorative dal profumo persistente ed inebriante. Chi ama il giardinaggio può coltivarla sia in piena terra che in fioriere, per donare un tocco di vivacità, un buon profumato e del colore, e utilizzarne le tante proprietà benefiche.

L’origine della pianta è molto antica e il suo uso accompagna praticamente da sempre la storia dell’uomo. Gli Antichi Romani usavano mazzetti di lavanda nell’acqua dei bagni termali ed impiegavano i fiori per ottenere profumi e nella preparazione di decotti ed infusi usati per la bellezza della pelle e dei capelli.

In un passato più recente sappiamo che in ogni casa di città o di campagna non c’era armadio o cassettone che non avesse sacchettini di lavanda per profumare la biancheria e tenere lontane le tarme. Ancora oggi la lavanda è ampiamente utilizzata per la casa ed in profumeria, cosmesi, erboristeria e fitoterapia.

Campi sconfinati di lavanda si trovano in Francia, nella regione della Provenza, da dove nasce la leggenda della Fata Lavandula che con i suoi occhi blu e le sue lacrime piene di tristezza diede origine ai fiori di lavanda. La leggenda narra che una fata di nome Lavandula dagli occhi azzurri e dai capelli biondissimi, nacque e crebbe nelle lande selvagge della montagna di Lure. Un giorno decise di cambiare vita e di cercare un nuovo posto dove abitare; per farlo prese un libro di paesaggi e si imbatté nelle valli della Provenza che a quell’epoca erano aride e senza vita. La Fata Lavandula fu presa dallo sconforto, si mise a piangere e le sue lacrime macchiarono di blu le pagine del libro; per rimediare al danno, la fata tentò di asciugare la pagina, ma i suoi gesti maldestri ottennero l’effetto contrario: le lacrime di Lavandula si sparsero sul paesaggio dell’intera Provenza; da allora, in quelle terre deserte, iniziarono a nascere ampie distese di fiori blu.

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