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Quando il maestro è buono

Avevo sei anni, non ci capivo molto della vita.

Soprattutto non capivo perché diamine la maestra non rimproverasse la mia compagnuccia quando sbagliava a scrivere blu. Quella lo scriveva con due b, e la maestra con santa pazienza e un bel sorriso ogni volta glielo spiegava daccapo. Ogni volta!

Io lo sapevo come si scriveva blu, ma quando andavo in classe scrivevo sbagliato apposta, volevo che la maestra mi spiegasse allo stesso modo, con lo stesso sorriso, con la testa china sul mio quaderno.

Invece lei mi rimproverava, me lo diceva chiaramente, “Lisa tu lo sai come si scrive, vai al posto cancella e riscrivi”. E io me ne tornavo al banco avvilita, perché pensavo di essere antipatica alla maestra.

La mia maestra era cattiva? Le stavo antipatica?

No, era una buona maestra. Sapeva lodarmi in tante altre cose. Ma non quando facevo la finta tonta. Assolveva al compito di cacciarmi da dentro i germogli per far crescere frutti. Solo che io non potevo capirlo, ero piccola. Volevo compiacimento, dare frutti mi fregava zero.

Perciò immagino la faccia di Pietro il giorno che Gesù gli ha raccontato la storia del servo che becca dal padrone più botte degli altri, perché aveva agito a cavolo nonostante sapesse la volontà del padrone. La faccia di chi sente puzza di fregatura.

Pietro è uno che vorrebbe un po’ l’esclusiva su Gesù, ogni tanto gli esce fuori sta debolezza. È un po’ bisognoso di premure, come tanti di noi. Perciò quella frase deve avergli fatto vento come uno schiaffo in faccia. Cioè, non solo uno molla tutto e ti viene dietro, ma se sbaglia piglia pure più mazzate degli altri?! Eppure no, non è una fregatura.

Semplicemente, chi ci ha creato sa quanto e quando viviamo al di sotto delle nostre possibilità, sa che volendo potremmo fare grandi cose, cose molto buone. Perciò se vede lo spreco di talenti gli gira male. Vuole vederci dare frutti, frutti incredibili, potenti. Sa che possiamo!

Perciò chi ha metterà a frutto quello che ha. Non di meno, senza perder tempo in bischerate.

Dai Pietro non ci restare male, siamo tutti piccoli e amati, il maestro ci vuol bene uguale sempre. Addirittura pure se lo tradiamo. E ora questo lo sai da te.

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