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I figli piccoli, il sabato mattina e San Biagio

I figli piccoli il sabato mattina sono implacabili.

Non si scappa. Se tutto il resto della settimana bisogna buttarli giù dal letto suonando le maracas, il sabato mattina loro alle 6 e 20 sono giù dal letto da soli. Possibilmente afflitti da qualche malanno estemporaneo intercorso nella notte, congiuntivite tosse cavernosa vomito ingovernabile e così via.

Perciò, te genitore ignaro della legge del sabato t’eri immaginato di svegliarti e chiacchierare un attimo con il coniuge riguardo quei sette otto argomenti impellenti che aspettano di essere discussi, tipo l’utlima bolletta del gas che bisogna decidere se vendersi un rene o l’auto per pagarla.

Oppure t’eri prefissato un caffè nel silenzio della casa, o di dormire altri quindici minuti, o qualche altra velleità da genitore sfatto del fine settimana.

E invece no, alle 6 e venti sveglia, tosse, latte caldo e via così.

Alla fine la stessa dinamica Gesù, da Padre qual’è prima di noi, la conosce bene.

Capita che vorrebbe proprio starsene a parlare in santa pace con i suoi apostoli, sono giorni che non si ha manco il tempo di mangiare per quanta gente va da loro a chiedere miracoli guarigioni e preghiere.

Prendono pure la barca, una cosa fatta bene, per cambiare zona e non farsi trovare dalla folla.

E invece quella è talmente disperata da capire, si passano voce, sta andando di qua no di là, alla fine Gesù e i suoi sbarcano e si ritrovano davanti la ressa.

Di nuovo.

Ora il buon Gesù ne avrebbe avuto ben d’onde d’alzare gli occhi al cielo e mandare giù un uragano che spazzasse via quella manica di disperati.

Ma siccome lui è davvero un buon pastore, e i nostri belati sono peggio della tosse delle 6 dei bambini, ha compassione.

Con passione. Il suo programma di vita fino alla fine, d’altronde.

Bisogna vivere davvero con passione la nostra vocazione, qualunque essa sia, pure quella dei genitori del sabato mattina. Guardando con gli occhi al cielo ma solo per chiedere aiuto.

E poi, se San Biagio prega per noi oggi e ci dà una bella mano, non guasta per niente.

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