Di libro in libro, di viaggio in viaggio. Marco Polo è Il Milione
700 anni fa moriva MARCO POLO.
Quello nelle mie mani è IL MILIONE
Un capolavoro della letteratura italiana.
Il primo libro da Viaggio della storia.
Marco Polo lo dettò a Rustichello da Pisa, quando era in prigione a Genova. Raccontò le Meraviglie della Corte del Kublai Kahn e i tetti d’oro del Catai.
Marco Polo era un Mercante di Immaginazione. La prima parte del libro è ispirata alle imprese di Alessandro Magno. Marco Polo conosceva il Romanzo di Alessandro, un libro sulle leggendarie storie del grande imperatore condottiero. Era così diffuso nel Medioevo che le Storie su Alessandro si trovano ancora oggi tra i Bassorilievi della Basilica di San Marco a Venezia. Marco Polo oltre che viverli, aveva immaginato i suoi viaggi ripercorrendo proprio le gesta di Alessandro.
Alessandro Magno, per compiere le sue imprese, si era ispirato invece ad Achille. Il Maestro di Alessandro, il filosofo Aristotele, aveva letto al suo discepolo l’Iliade di Omero. E Alessandro era partito per l’Oriente sulle Tracce del suo Eroe. Non solo aveva combattuto e fatto le sue conquiste veramente, ma aveva immaginato di farlo imitando e onorando le imprese di Achille.
Quando Cristoforo Colombo salpò con le sue tre Caravelle portò con sé il Milione di Marco Polo. Andando però nella direzione opposta al Mercante Veneziano, immaginò di trovare via mare il Catai e i suoi tetti d’oro. Ma mentre cercava una via per le Indie, incappò in un nuovo continente, che non aveva immaginato, ma c’era. Con quella inaspettata scoperta, nel 1492, cominciò l’Era Moderna dell’Uomo.
Libri che ispirano imprese, che ispirano altri libri, che ispirano viaggi, che ispirano nuovi libri, che ispirano altri viaggi, che scoprono nuove terre.
E tutti questi destini incrociati e immaginati partono da una piccola Corte a Venezia che si chiama Milione. Milione era il soprannome proprio di Marco Polo, che in quella piccola Corte veneziana era nato, cresciuto e aveva immaginato le sue prime avventure.
Quando i veneziani sono stanchi delle autorità costituite, si recano in luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie.
Come Marco Polo!