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Scambiatevi un segno di pace

Trovo ci siano molte letture e passi interessanti nelle funzioni cattoliche, altre invece le trovo lontane dalla logica e filosofia buddhista che ho scelto. Ascolto con interesse le parole ogni volta che accompagno mia figlia a partecipare alla messa, e, in particolare, la frase “scambiatevi un segno di pace” risveglia in me un bellissimo senso di appartenenza e comunità. Stringere mani altrui anche sconosciute, non per presentarmi, ma per augurare in modo equanime di stare in pace è un momento di piena consapevolezza e grande forza.

Come sempre è nei piccoli gesti la soluzione alle grandi domande.

Quando sconfortati ci chiediamo da dove iniziare per fare qualcosa qui e ora in questo mondo in guerra, in questi continui conflitti che viviamo quotidianamente in famiglia e sul lavoro, ricordiamoci semplicemente la frase “scambiatevi un segno di pace”.

Ogni giorno, con chiunque, iniziamo con il darci davvero la mano manifestando a noi stesse e alle altre persone l’intenzione di essere e stare in pace.

Per me pace è stare con chi amo,

sfamare i bisogni di comunanza,

abitare la casa e onorare le radici.

Trattare con cura ogni rito di terra, è famiglia è sorridere mettendo in giusto ordine ciò che conta davvero.

Scegliere sempre la luce e abbandonare l’ombra.

Essere in pace non è una questione religiosa, è una questione umana.

Restiamo Umani.

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